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Cisterna: un patto tra produttori, sindacati e aziende vinicole

Uscire dalla crisi del settore vitivinicolo è uno degli obiettivi che rientrano nel piano di ristrutturazione regionale. La vendemmia 2000 verrà ricordata per essere la numero "0" del nuovo millennio, quindi destinata ai collezionisti, e per l'ottima qualità delle uve. Tuttavia rischia di mettere in ginocchio molti piccoli e medi coltivatori d'uva e alcune qaziende vinicole. Causa di questa crisi sono il crollo dei prezzi, le giacenze non ancora smaltite dello scorso anno, la scarsa qualità dei vitigni. Come uscirne fuori? Attraverso la riqualificazione dei vitigni, vale a dire ingenti capitali per la ristrutturazione degli impianti. Di qui l'iniziativa del comune di Cisterna di aprire un tavolo di confronto con le case vinicole locali a difesa del settore vitivinicolo pontino e a sud di Roma. Da tali riunioni è emersa la volontà di una sorta di patto tra coltivatori, organizzazioni sindacali e case vinicole per trovare un punto d'equilibrio e soprqattutto proposte per il rilancio del settore. In particolare coinvolgere regione e Governo verso una legge che consenta finanziamenti per la ristrutturazione e riqualificazione dei vitigni locali. Un primo risultato avuto, all'indomani dell'incontro avuto dal Sindaco Carturan con il Commissario dell'AIMA, Vincenzo Pilo, è stata la determinazione del prezzo dell'uva che non si discosta di molto dai prezzi dello scorso anno purché il raccolto sia pulito da fogliame, tralci ed altro e che il grado zuccherino non sia inferiore ai 16 gradi. Prossima tappa è un incontro con l'Assessore regionale alle politiche agricole Antonello Iannarilli nel convegno che si terrà a Cisterna il 9 ottobre prossimo.

Lucia De Blasio


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