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Cori. Falsi in atti d'ufficio. Il Sindaco viene assolto per non aver commesso il fatto. Bianchi:
«Consiglio alla sinistra di cambiare strategia...»
Assolto per non aver commesso il fatto. Questa è stata la sentenza che ha posto la parola
fine al processo che vedeva imputato il Sindaco Tommaso Bianchi, rinviato a giudizio perché
accusato dall'opposizione di concorso in falso assieme al Segretario Generale del Comune in
relazione alla delibera di Giunta n. 44 risalente al 29 settembre 2000 avente in oggetto il
riequilibrio di bilancio.
Davanti al Gip fu formulata l'accusa di concorso in falso in atti d'ufficio, e ci sono volute
tre udienze per stabilire l'assoluta innocenza del primo cittadino e dell'allora
Segretario generale
del Comune Francesco Marziali.
«Un'altra sconfitta nelle aule del Tribunale per l'opposizione - ha detto il Sindaco Bianchi
- dopo il ribaltamento del Tar (febbraio 2000) che ha riconosciuto la vittoria al Polo nelle
elezioni
amministrative del '99 e la successiva riconferma in Consiglio di Stato della legittimità
del nostro
governo, ecco giungere una terza sconfitta. Mi dispiace ancora una vola rimarcare gli attacchi
pretestuosi e strumentali dell'opposizione, anche con mezzi moralmente illeciti, diretti alla
mia persona e alla coalizione per gettare discredito su chi sta lavorando in modo continuo e
incessante per il bene della collettività. Credo nell'interesse dei cittadini di Cori e
Giulianello, che
l'opposizione di sinistra (tra i firmatari dell'esposto non c'è infatà il nome del Consigliere
Antonio Belliazzi della Margherita) cambi metodo per contrastare la nostra azione amninistrativa
perché risulta perdente e produce danni e confusione agli elettori.
Invece se fossi egoista - aggiunge il Sindaco - inviterei i 'diessini' ad insistere su questa
strada che mi sembra la migliore per affermare in positivo il nostro operato».
Mauro Cascio
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