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Gaeta. Porto, il network si presenta. Ma le imprese chiedono il confronto con la
Regione. «Siamo ancora in una fase quasi interlocutoria»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Livio Mansutti e Rosangela Tremiterra, rispettivamente
direttore generale di Step Consortile e preside dell'ITIS Mattei. Debuttano i nuovi
modelli della riforma Moratti. Di che si tratta? «È una sperimentazione che preannuncia
la riforma. Dopo la terza media, adesso, ci sono due percorsi, uno dei quali è la formazione
professionale che permette in qualche modo la mobilità nel sistema. Sono primi tentativi
di un qualcosa che andrà a regime tra qualche anno. Uno dei primi obiettivi immediati è quello
di recuperare parte dell'abbandono scolastico». Un piano formativo per le richieste del
mercato... «Certo. Il nostro progetto è proprio indirizzato a formare delle professionalità
spendibili. Il nostro percorso prevede la figura di tecnico dei sistemi di telecomunicazioni,
un settore oggi presente in tutte le realtà aziendali. Previsti stage in aziende del settore,
con l'assistenza di tutor». Cosa succede al termine del percorso formativo?
«La sperimentazione è triennale. Le competenze acquisite saranno certificate annualmente.
I ragazzi potranno anche scegliere di continuare a studiare. Negli altri Paesi è un dato
acquisito, entrare e uscire dal sistema scolastico per acquisire competenze specifiche
in un sistema flessibile vincente nel libero mercato».
Come sarà il porto di Gaeta? Alla domanda ha cercato di rispondere la Camera di Commercio
in un incontro alla presenza del Presidente dell'autorità portuale di Civitavecchia Moscarini.
L'idea è quella di dare vita ad un sistema portuale del Lazio che comprende oltre alla
stessa Civitavechia gli scali di Fiumicino e di Gaeta.
«Noi - spiega Alfredo Loffredo Presidente della Camera che ha aperto i lavori dell'incontro
davanti ai rappresentanti delle Associazioni d'impresa e dei sindacati dei lavoratori -
non abbiamo posizioni preconcette, siamo qui per capire e per essere convinti della scelta.
Come Camera abbiamo creduto nel porto, abbiamo dato vita all'ASPO, una Azienda speciale che
funziona».
La risposta di Moscarini è stata articolata, una risposta che parte dai numeri: nel 2003
l'autorità portuale di Civitavecchia investirà 1200 miliardi di vecchie lire, di questi 50
su Gaeta. «Se il Ministro firmerà il Decreto e Gaeta entrerà nel network del Lazio noi
attueremo la variante di piano già approvata».
Per fare cosa? «Pensiamo di realizzare a Gaeta il polo agroalimentare della piastra Lazio,
anche in ragione della presenza del Mercato Ortofrutticolo di Fondi, non è possibile che
Fondi; fa la raccolta e Verona la logistica». Poi? «Noi a Civitavecchia stiamo realizzando
il polo di riferimento per le auto, 350 mila vetture l'anno transiteranno sul porto,
pensiamo di poter fare per Gaeta un accordo con la Fiat che oggi lavora con Salerno».
La terza via è quella delle crociere. «Gaeta potrebbe ospitare la crocieristica, tenuto
conto delle dimensioni delle navi».
«Io sono qui ora - ha spiegato il presidente dell'autorità portuale di Civitavecchia -
perché c'è stato il voto del Consiglio comunale di Gaeta che ci ha chiesto di essere
presenti, cosa che noi faremo se il Ministro Lunardi firmerà il relativo Decreto».
Quindi? Questa la politica di intervento che il network mette in campo. La risposta delle
imprese è arrivata da Franco Cesarini dell'Assindustria, Marco Picca di Federlazio,
dal Segretario generale della Cgil Gabriele Mazzariello, e dal Presidente della
Confcommercio Vincenzo Zottola, che è anche presidente dell'ASPO.
Le eccezioni? «Non esiste una logistica Lazio; tra Civitavecchia e Gaeta non ci sono legami;
stiamo creando una struttura pesante che semplicemente toglie traffico ad altri porti,
noi dobbiamo essere invece capaci di prendere traffici che oggi non ci sono». Zottola è stato
puntuale nelle contestazioni. «Poi non ci sono le condizioni normative per fare il network».
Picca e Mazzariello hanno chiesto di discutere del progetto, non con l'Autorità portuale,
ma direttamente con la Regione.
L'Assindustra con Cesarini ha invece letto positivamente l'ipotesi progettuale presentata.
Il nodo è nel ruolo che il sistema locale deve svolgere nel rilancio del porto di Gaeta.
Insomma si vuole discutere ancora, con la Regione. Siamo ad una fase interlocutoria,
ma finalmente basata su progetti concreti.
Mauro Cascio
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