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Gaeta. Porto. Massimo Magliozzi: «La sinistra e l'ambientalismo da strapazzo gettano
solo discredito. Senza rispetto. E senza competenze»
Il sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi replica prontamente alla campagna strumentale di accuse
destituite di ogni fondamento lanciata dalla sinistra e dal comitato per la difesa
dell'autonomia del porto di Gaeta. «La diffida inviata al Ministro Lunardi non merita di
essere presa assolutamente in considerazione, in quanto non ho visto personalmente neanche
una firma degli operatori del Porto di Gaeta che si diceva fossero contrari, invece tutti
hanno apprezzato e compreso la qualità dell'operazione che abbiamo avviato con l'adesione
al network portuale laziale» - dichiara Magliozzi - «al contrario ho constatato che i
firmatari sono l'Ascom di Fondi, di Terracina, di Formia, ristoratori di Formia, categorie
che potranno solo avvalersi dei vantaggi e dei benefici dell'adesione al network portuale».
Io come sindaco della città democraticamente eletto nell'interesse della comunità che
rappresento ho compiuto un percorso di riqualificazione assoluta del porto commerciale
della città, in termini di investimenti, infrastrutture, riqualificazione del prodotto,
attivazione del traffico di merci di prima qualità e del traffico croceristico.
«Si nota e si scopre, invece, nel leggere i firmatari della diffida» - afferma il
sindaco - «che è cosa vergognosa che ci sia prestati al pupazzo di turno, queste persone
dovrebbero invece preoccuparsi dello stato di forte recessione che ha investito il loro
settore anziché lanciarsi in accuse pretestuose lanciate a titolo personale da chi forse
ha paura di perdere qualche poltrona».
«Il porto di Gaeta è stato volutamente da certi personaggi, che oggi gridano allo scandalo
contro una scelta di prima qualità, fatto rimanere una nicchia di cenere e carbone, punto di
degrado e di abbandono anche per gli abitanti del quartiere limitrofo, e nessuno si è
preoccupato negli anni passati di avviare una riqualificazione ed uno sviluppo diverso» –
afferma il sindaco Magliozzi. Il sindaco ricorda poi la denuncia anonima del manifesto
affisso quasi un anno fa sui muri della città contro le merci polverose in cui si accusava
l'ASPO ed i vari enti competenti. Allora i Verdi in una conferenza stampa si pronunciarono
contro il manifesto, oggi invece gli ambientalisti che fanno soltanto politica di lotta e
strumentale, cambiano idea e si dichiarano contro un'operazione che mira a cambiare il
prodotto secco e polveroso in prodotto di qualità. A questi Verdi dà manforte con
un'interrogazione la senatrice De Petris che non ha capito dove stanno i problemi, non
conosce il nostro territorio, e manca di rispetto nei confronti di chi è stato
democraticamente eletto sindaco di una città con il 62% dei voti, e nei confronti di
scelte fatte dalle istituzioni locali nell'interesse della comunità di Gaeta. Tornando
alla diffida il sindaco Magliozzi non può far notare che si è "giunti al paradosso, ora
tra i firmatari manca soltanto la Confcommercio di Cuneo, che si unisce a tutta la sinistra
(dalla Margherita a Rifondazione Comunista ) per difendere un porto che sta morendo
nell'isolamento che non ha alcuna prospettiva, e che nessuno ha voluto che si sviluppasse
soprattutto gli ex governanti della Regione Lazio e tra quelli attuali cito un senatore
che pensa solo allo sviluppo dei porti campani. Quanto all'ASPO va detto che è fallita
sul nascere senza l'adesione di provincia e regione. Inoltre tra i firmatari della diffida
non vi è alcun operatore portuale di Gaeta, né delle rappresentanze dei lavoratori».
«La sinistra con le sue propaggini, in particolare comitati vari ed ambientalisti da
strapazzo deve ricordarsi che lo scorso 26 e 27 maggio ha fallito, e con questo suo
atteggiamento certo non difende gli operai del porto di Gaeta; andrò avanti sino in fondo
nella convinzione che faccio il bene della città, facendo delle scelte, al contrario di chi
mira a tutelare qualche poltrona o qualche rendita di potere assolutamente improduttiva
per il nostro territorio».
Mauro Cascio
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