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Latina. Un Sorriso per l'Anlaids. Gabriele Sanges: «Proponiamo a Zaccheo di intitolare
il Teatro Ridotto del Palacultura ad Armando Cafaro»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Gabriele Sanges, presidente
della Compagnia il Sorriso. «Siamo nati nel 1966 a Napoli. Con il mio
trasferimento a Latina, otto anni fa, abbiamo ricostituito un gruppo con mia
moglie e Armando Caforo.
Non avendo mai recitato, il lavoro più oneroso è stato propio quello di Cafaro che,
in qualità di regista del gruppo, ha dovuto somministrare, agli attori, a piccole dosi,
gli elementi fondamentali per poter calcare le scene.
Il lavoro di Cafaro è stato duro ma alla fine è risultato vincente. Egli è riuscito a
creare un gruppo che, oltre ad avere i consensi del pubblico, ha dimostrato una padronanza
scenica e recitativa che difficilmente si riscontra nei principianti.
A Latina Cafaro ha, inoltre, affinato la sua innata bravura di commediografo, scrivendo
una commedia nel 1997, "Aspettando.... Francesca", che ha riscosso numerosi consensi.
Lo spettacolo, oltre alle numerose repliche, è stato rappresentato anche al Teatro Politeama
di Napoli dove un pubblico numeroso ha tributato il trionfo del lavoro. Un successo dovuto
anche alla preparazione e alla bravura di tutti gli attori che, pur essendo alla loro
prima uscita, hanno dimostrato di aver appreso presto la lezione del regista.
A trascinare il gruppo, ed a guidarlo sulla scena, è Io stesso Cafaro, che, nei panni di
attore, riesce a dare la carica giusta e la sicurezza necessaria per ottenere il
miglior risultato possibile da tutti gli attori.
Il secondo lavoro, messo in scena dalla Compagnia, è stato, nel 1998 "Il Papocchio", di
Samy Fayad.
La comicissima commedia è stata presentata nell' ambito della Stagione Teatrale FITA 97/98,
ed ha riscosso un gran successo. Questa commedia, come le precedenti, è stata replicata
più volte riscuotendo, ovunque, ampi consensi.
Il 26, 27 e 28 febbraio 1999 è stato rappresentato al Teatro Ridotto di Latina, il secondo
lavoro di Cafaro "Voglio ridere così", replicato sabato scorso in una serata di beneficenza
per l'Anlaids. Il lavoro è una farsa, che non ha altro pretesto che quello di far ridere
e divertire. Il risultato è stato pienamente raggiunto in quanto il numeroso pubblico,
che ha affollato la sala nei tre giorni di programmazione, ha tributato un caloroso
successo, applaudendo più volte, sia durante, sia a fine spettacolo.
Cafaro nei giorni è venuto a mancare. Ed è per questo che abbiamo chiesto e chiediamo al
Sindaco un atto quasi dovuto, secondo noi. Intitolargli il Teatro Piccolo».
Elisabetta Rizzo
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