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Sermoneta. Mistral, tensione alle stelle. Salvatore Frassica: «Solo se intraprendiamo
attività davvero redditizie possiamo pareggiare le perdite»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Salvatore Frassica, direttore generale della Nuova
Mistral. Che genere di difficoltà sta attraversando l'azienda in questo periodo?
«Quelle difficoltà comuni a tutte le aziende del settore, soprattutto nel campo
dell'elettronica. C'è una concorrenza spietata. Là dove ci sono delle situazioni in cui
il costo della manodopera è minore abbiamo la produzione di beni più competitivi.
Da qui nasce la nostra crisi che, tra le altre cose, ha prodotto il blocco degli stipendi.
È chiaro a tutti che questo è un problema secondario perché si risolverà tra qualche
giorno. Il problema maggiore è su cosa fondare lo sviluppo e la crescita, ovvero
come uscire dalla crisi». Ma avete molti lavoratori in cassa integrazione...
«Vorremmo rilanciare l'attività, ma non sui prodotti tradizionali perché non ci danno
garanzia di sviluppo. Dobbiamo così investire in operai specializzati».
Il progetto Cetem fa parte di questa nuova strategia?
«È una delle iniziative di cui andiamo più orgogliosi. Vogliamo riprodurre qui
un'esperienza già vissuta a Catania. Un consorzio tra industria,
università e enti locali ha portato a un centro di ricerca che ha assorbito
centinaia di tecnici specializzati». Saranno coinvolti anche i lavoratori che
oggi protestano? «No. Cerchiamo competenze tecniche elevate. Ma se intraprendiamo
attività redditizie potremmo pareggiare eventuali perdite».
Elisabetta Rizzo
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