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Latina. Mensa dei Poveri al Villaggio Trieste. Giorgio De Marchis: «Una vicenda che ha
scoperto tutta la debolezza della classe politica»
La vicenda della mensa che dovrà essere aperta nel quartiere del "Villaggio Trieste"
ha scoperto, in tutta la sua essenza, la debolezza della classe politica cittadina.
A Latina, secondo il consigliere DS Giorgio De Marchis, non appena si programma un intervento di solidarietà, un intervento in favore di
classi non privilegiate, comunque un intervento in favore di categorie disagiate, nasce un
Comitato spontaneo che tenta in ogni modo di ostacolare questi processi.
Le argomentazioni usate sono sempre le stesse, si parte da un "disagio" pre-esistente nel
quartiere interessato per arrivare a sostenere che l'intervento previsto aggraverebbe la
situazione in maniera allarmante.
È successo qualche anno fa con la costruzione della Case popolari alle ASVES, chi non
ricorda le polemiche contro i mostri di cemento, oppure i problemi legati alla "rischio
sicurezza" che avrebbe messo il quartiere a dura prova.
Oggi si può vedere che i famosi mostri di cemento non erano poi così mostri come venivano
dipinti e, soprattutto, l'impatto sociale dei nuovi insediamenti è stato bassissimo anzi,
oserei dire, inesistente.
Tutte quelle paure sono state fugate, e si è capito che molte erano preconcette e basta.
Oggi ci si trova dinanzi ad una situazione certamente più "importante" ma sulla quale è
necessaria una risposta altrettanto importante e ferma da parte della classe politica e
delle istituzione pubbliche.
Le lettere contro la chiesa, rea di aver sponsorizzato l'iniziativa della mensa, non
rappresentano la manifestazione di un disagio, ma sono il frutto di una cultura del
pregiudizio contro la quale è necessario avere un atteggiamento fermo.
Probabilmente ha fatto bene il Sindaco ad ascoltare in due riunioni gli abitanti del quartiere,
ma non possiamo ridurre l'istituzione pubblica in una posizione di subalternità rispetto a
posizioni estremiste che al proprio interno contengono rivendicazioni legittime ma anche,
mi sia consentito, una grande dose di intolleranza.
La politica, la classe dirigente, ha l'obbligo di fare le scelte e di trasmettere mediate
queste un messaggio alla città tutta, anche a costo di essere impopolari.
Per questo penso che la Giunta Comunale dovrà adoperarsi fino in fondo per consentire nei
tempi previsti l'apertura della mensa, per trasmettere alla città tutta il messaggio
che la solidarietà non è un elemento da contrattazione.
Non possiamo su questo essere né ondivaghi, ne indecisi, questo verrebbe interpretato come
un segno di cedimento che legittimerebbe anche in futuro atteggiamenti contrari verso
iniziative importanti come questa.
A tal fine presenterò un Ordine del Giorno, chiedendo al Sindaco ed al Presidente del
Consiglio Comunale di consentire la discussione nel consiglio di domani,
per far esprimere tutto il Consiglio Comunale in favore dell'apertura della mensa a Villaggio
Trieste.
Mauro Cascio
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