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Formia. Casa delle Libertà: spaccatura tra Udc e Forza Italia. Michele Forte: «Impensabile e pericolosa la candidatura di Simeone»

Credo che sia utile chiarire i termini e le responsabilità relative al "caso Formia", nel tentativo di trovare una soluzione responsabile per evitare un'inutile frizione che sta deteriorando i rapporti tra le forza politiche del centro-destra nella provincia di Latina. Premesso che il 22 febbraio 2003 un gruppo di consiglieri e assessori del Comune di Formia, capeggiati da Giuseppe Simeone - ex Assessore ai LL.PP.( ed ex UDC) - , si dimetteva dalle proprie cariche determinando lo scioglimento del Consiglio Comunale e la caduta di un Sindaco, Antonio Miele, scelto dall'UDC con il gradimento di tutte le forze politiche della Casa delle Libertà, ed in primis di Forza Italia (con il consenso dell'On.le Gianfranco Conte) e di Alleanza Nazionale. Nei giorni immediatamente successivi allo scioglimento del consiglio Comunale, gli amministratori e i consiglieri dimissionari hanno firmato un duro manifesto contro il Sindaco, accusandolo di subire le ingerenze esterne dei propri parlamentari e annunciando la volontà di formare una lista civica che, con l'appoggio di Forza Italia, avrebbe dovuto candidare alla carica di Sindaco, proprio colui che era stato il principale artefice della caduta dell'Amministrazione Comunale, e cioè i Giuseppe Simeone. È inaccettabile che una lista civica formata da fuoriusciti dell'Udc possa porre il veto su uno dei partiti fondanti la CDL ed è politicamente scorretto che venga premiato chi ha provocato la caduta di una giunta di centro destra. In questo clima di crisi il sottoscritto, nella qualità di segretario provinciale dell'UDC di Latina, ha cercato sin dall'inizio di ricucire i rapporti tra le varie forze politiche della CDL al fine di trovare una soluzione che permettesse al centro - destra di presentarsi unito alle prossime elezioni amministrative in tutte i comuni della Provincia di Latina chiamati al voto. In virtù degli equilibri provinciali e regionali, che permettono a tutte le forze politiche di partecipare attivamente e con pari dignità alla vita politica, l'indicazione del candidato a Sindaco nella Città di Formia spetta all'Udc. A dimostrazione del proprio senso di responsabilità e di attaccamento alle ragioni della coalizione, l'Udc ha deciso di rinunciare all'indicazione del Candidato - Sindaco chiedendo, con una nota congiunta insieme ai segretari provinciali del Nuovo PSI e di A.N., di individuare una persona che non avesse partecipato al "suicidio amministrativo", e che fosse di "Garanzia" per tutte le forze politiche. Nonostante la massima disponibilità dimostrata dall'Udc e dagli altri partiti, i responsabili locali di Forza Italia hanno continuato a sostenere, in maniera provocatoria, la candidatura di Giuseppe Simeone, rinunciando ad indicare un altro candidato.
«Va anche considerato che Formia è la città più importante e rappresentativa del sud-Pontino e che negli ultimi 10 anni è stata guidata da amministrazioni di Centro-sinistra. Nell'ipotesi di una frattura della CDL nella città di Formia, l'Udc si sentirebbe discriminato decidendo di correre da solo in tutti i Comuni della Provincia di Latina. Una tale frattura porterebbe ad un forte malcontento e ad un probabile astensionismo tra gli elettori della CDL, aumentando ancora di più le chance elettorali dello schieramento di centro-sinistra. Alla luce di tutto ciò l'Udc manifesta ancora la sua più ampia disponibilità, fino al termine ultimo per la presentazione delle liste elettorali, a considerare una partecipazione unitaria alle elezioni amministrative del 25 maggio, ponendo come unica condizione, l'indicazione di una personalità che non sia responsabile dell'ultima crisi amministrativa».

Mauro Cascio


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