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Latina. Omaggio a Rudolf Nureyev. Diana Ferrara: «Con lui ho lavorato
al Teatro dell'Opera di Roma. Fui colpita dalla sua gentilezza»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Diana Ferrara, l'ospite d'onore.
Lei ha un ricordo eccezionale: nel 1980 si è esibita con Nureyef.
«Sì, un grande ricordo. Con "Giselle", un capolavoro del repertorio
classico. Eravamo al Teatro dell'Opera di Roma. Lui
mancava dall'Italia da 14 anni, per cui si trattava di un grande
rientro». Che ricordo ne ha? «Contrariamente a quanto tutti pensano
non fu scorbutico, ma squisito e gentile. La sera ha voluto
cenare assolutamente con me. Poi l'ho incontrato in giro per il mondo
ed è sempre rimasto un grande amico. Ovviamente mi dispiace per la
fine che ha fatto». Una curiosità, la danza non richiede solo talento,
ma anche sacrificio. Le nuove generazioni sono più viziati?
«Credo di sì. Infatti i ragazzi ballano più che altro hip pop.
La danza classica è troppo rigorosa e in genere viene messa da parte.
Io sono molto fiduciosa e credo che ci sarà un ritorno al classico.
Sarebbe come dire che finisca l'Opera lirica. Per il momento stiamo
toccando il fondo, anche per colpa della televisione».
Claudio Ruggiero
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