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Priverno. Come uscire dalla violenza terroristica. Johsua Sinai: «Duro resistere al fanatismo palestinese. La democratica Israele deve impegnarsi»
Tra gli interventi al convegno internazionale sul terrorismo
organizzato dal Ceas anche quello di Johsua Sinai del The Anser Institute for
Homeland Security di
Washington su "Strategie di controterrorismo: ricorso alla forza o confronto costruttivo?"
«La violenza insurrezionale di tipo terroristico ha varie caratteristiche: vi è un processo
iniziale, successivamente si verificano cause scatenanti come divari, occupazioni,
separatismi religiosi, intenti criminali, come per le Farc in Colombia, infine si determina
uno stato di abituale insurrezione legalizzata dalla pubblica opinione . Rispetto a questo
contesto è necessario porre in essere una gamma di misure politiche, diplomatiche,
socioeconomiche e giudiziarie interne per estirpare alla base il terrorismo.
Strategie fondate su percorsi ben individuati che considerino gli obiettivi di base
nel medio e lungo periodo possono determinare la sottrazione dell'appoggio sociale
emotivo fornito dalla popolazione. Spesso tali programmi assumeranno forme militari
oppure avranno la parvenza di pressioni diplomatiche coercitive ma resta comunque un
livello soglia di conciliazione che presenta varie sfaccettature: da un lato i singoli
Governi devono analizzare soluzioni innovative prendono coscienza della necessità di
attuare azioni politiche che portino a riconsiderare la campagna coercitiva messa
in atto dagli stessi, così come fece Israele nel 1992; in secondo luogo è vitale
creare dei contatti diplomatici tra Governi e rappresentanti dei gruppi insurrezionali
al fine di spianare la strada a colloqui pubblici; in terzo luogo proporre iniziative
di pace flessibili; infine si deve far intervenire una parte terza neutrale o
un'organizzazione internazionale per creare delle pressioni e porsi quale mediatore.
Ritengo che una campagna antiterrorismo, lo sviluppo socioeconomico e il
collasso militare delle organizzazioni criminali siano gli strumenti per
raggiungere il livello soglia di conciliazione. Con Hamas è difficile non intervenire
militarmente dato il forte fanatismo palestinese ma Israele dovrà tentare di
trovare comunque soluzioni governative alternate.
Elisabetta Rizzo
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