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Priverno. Come uscire dalla violenza terroristica. Ferdinando Imposimato: «Non
repressione ma dialogo. Così si recuperano i brigatisti»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Ferdinando Imposimato,
presidente ordinario aggiunto della Corte di Cassazione.
Lei ha trattato il Moro e altri accadimenti molto violenti,
come l'omicidio Bachelet. Che tipo di filosofia di lotta
è stata improntata contro le Brigate Rosse?
«Eravamo molto intransigenti contro gli irriducibili. Molto
aperti riguardo chi si voleva dissociare dalla lotta armata.
Molti giovani sono stati salvati proprio da questa possibilità,
la famosa legge sulla "dissociazione". I giovani illusi della
rivoluzione sono stati recuperati e hanno potuto serenamente
ritrovato un posto nella società. Abbiamo avuto una grande
intelligenza strategica. Non si trattò solo di applicare la legge
ma di guardare in faccia le persone. I terroristi non sono dei
criminali abituali, sono persone, non sempre violente, fortemente
ideologizzate».
Non la repressione ma il dialogo... «Esatto. Quei Paesi che hanno
puntato sulla repressione del terrorismo hanno clamorosamente fallito.
Basti vedere il caso dell'Inghilterra o della Spagna, anche se lì sono
casi un po' diversi. In Inghilterra si veniva arrestati con il semplice
"sospetto". Chi veniva trattato così dallo Stato rischiava di diventare
terrorista in seguito».
Come valuta gli ultimi episodi delle BR? «Con grande preoccupazione».
Ci possono essere dei rapporti tra varie forme di terrorismo, come
per esempio tra BR o eversione di estrema sinistra e terrorismo
arabo-palestinese? «Qualche volta sì».
Elisabetta Rizzo
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