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Priverno. Come uscire dalla violenza terroristica. Stefano Dambruoso: «Oltre alle "braccia" ci sono anche le "menti". E l'Islam»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Stefano Dambruoso, Magistrato. Cosa vuol dire terrorismo? «Un fenomeno transnazionale che fa della violenza il suo strumento di affermazione». Serve anche a sabotare i processi di pace, come in Israele quello palestinese, o a indebolire le democrazie? «Questi sono solo alcuni degli aspetti». Ci sono forme di finanziamento internazionale al terrorismo? «Alcune forme sono solo sospette, altre ormai accertate. Qualche volta anche la microcriminalità o il commercio di documenti falsi finanzia organizzazioni terroristiche». I terroristi sono elevati culturalmente? «Io mi occupo di terrorismo islamico. Ovviamente oltre agli "operativi" ci sono anche le "menti" sempre però legati al comune humus religioso». Ci possono essere pericoli, a livello locale? «Lo escludo. Il monitoraggio è molto alto e sta producendo effetti rassicuranti. Una guerra come questa fa alzare il rischio ma direi che tutto è sotto controllo». Come si combatte il terrorismo? «Cooperazione tra le polizie e dialogo con la parte moderata di quella realtà religiosa».

Elisabetta Rizzo