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Gaeta. Network portuale, Di Mille risponde alle critiche
L’assessore al Demanio ed alle Attività Produttive Damiano Di Mille risponde per le rime alle argomentazioni fornite dal candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra che sostiene nelle elezioni amministrative di Formia Sandro Bartolomeo. Il tema è quello dell’adesione del Comune di Gaeta al network portuale laziale. «Le affermazioni del candidato Bartolomeo sono destituite di ogni fondamento legate ad una assoluta mancanza di conoscenza dei contenuti racchiusi nel Protocollo d’Intesa» – afferma l’assessore Di Mille – «invito Bartolomeo e quanti lo criticano a prendere visione del Protocollo così potranno, senza alcuna pressione esterna strumentale, rendersi conto del percorso di riqualificazione assoluta del porto commerciale della città di Gaeta e direi dell’intero comprensorio, in termini di investimenti finanziari previsti, infrastrutture, riqualificazione del prodotto, attivazione del traffico merci di prima qualità, attivazione del traffico croceristico». L’art. 2 del Protocollo d’Intesa stipulato tra Regione Lazio, Comune di Gaeta, Comune di Civitavecchia, Comune di Fiumicino, Autorità Portuale di Civitaecchia, cita testualmente, tra le altre cose: "Per quanto riguarda il Porto di Gaeta le parti del presente protocollo si impegnano a non indirizzare nel Porto di Gaeta caolino e carbone e merci similari, ma prodotti agroalimentari, promuovendo la crescita dei traffici croceristici in generale".
«A mio giudizio questo è un cammino di qualità, si punta alla riqualificazione in termini di movimentazione delle merci e di relativa tipologia di prodotto, e di attivazione di una nicchia, mai esistita prima di assoluto valore, quale il settore della croceristica e passeggeri» – replica l’assessore Di Mille -
«altro che degrado e presenza di prodotti polverosi e pericolosi, noi lavoriamo nella direzione opposta, mi chiedo dunque cosa ha fatto Bartolomeo quando è stato sindaco in passato, quando il porto di Gaeta volutamente è stato di fatto confinato in una contesto di cenere e carbone, uno status quo che faceva comodo a tutti, in quegli anni Bartolomeo non mi pare che abbia sposato processi di riqualificazione e di sviluppo diverso per il porto di Gaeta».
«Bisogna essere dunque attenti e informati, si è invece disinformati quando, ad esempio, si parla di ripristino di campo boe, nel protocollo d’Intesa non vi è assolutamente traccia di ciò» – afferma ancora l’assessore Di Mille – «il candidato dell’Ulivo fa come i Verdi che oggi gridano allo scandalo e lanciano campagne allarmistiche sui pericoli legati all’adesione al network, prima di certo non promuovevano battaglie per una movimentazione di qualità sulle banchine del Porto Commerciale». Di Mille ricorda inoltre altri passaggi significativi del Protocollo d’Intesa, testimoni del grande cambiamento che verrà attuato, come quando, l’art. 2 del Protocollo stesso cita: "con riferimento al settore crocieristico / passeggeri l’Autorità Portuale si impegna a realizzare un restyling del Porto con lo scopo di riattrarre nicchie di mercati qualitativamente pregiati e quantitativamente remunerativi per la città e l’occupazione locale".
«Bartolomeo deve sapere che il network portuale laziale si pone al di fuori di logiche comprensoriali e di polemiche da bottega» – afferma l’assessore Di Mille – «è una scelta nuova e positiva che cambierà il volto di tutto il comprensorio del quale fa parte il Comune di Formia, non accettiamo dunque le accuse pretestuose e lo invitiamo a scegliere argomenti più convincenti e pregnanti per la sua campagna elettorale». Quanto alle accuse di Ciccolella l’assessore Di Mille ritiene che si ponga nella solita logica di chi trama alle spalle e rema contro un'operazione di assoluta qualità, alla quale fino all’aprile scorso del 2002, credevano pure quelli del centrosinistra.
Rita Bittarelli
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