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Sabaudia. Un gioiello, tra Razionalismo e Futurismo. Antonio Pennacchi: «È un falso storico. Questa città non è razionalista né futurista»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Antonio Pennacchi, scrittore. Futurismo e razionalismo: che dire? «Dico che io non parlo "di" queste cose ma "contro" queste cose. È un falso storico. Sabaudia col razionalismo ha poco da spartire. Il razionalismo italiano finisce nel 1931. Sabaudia è stata fondata nel 1934. È un episodio di manierismo non razionale. Col futurismo, poi, non ne parliamo... Sabaudia però i suoi problemi non li ha con il suo passato ma con il suo futuro. Nel 1934 la città nasce morta, affogata e strozzata dal Parco. Oggi Sabaudia può nascere, ma liberandosi dai vincoli del Parco Nazionale. Oltretutto non è nemmeno una città turistica. Ha due alberghi in tutto. Il Comune dovrebbe quindi cominciare una vera e propria liberazione dal Parco». Antonio Pennacchi ci vivrebbe a Sabaudia? «Vivo a Latina, perché mi dovrei spostare a Sabaudia? Il giorno che me ne debbo andare vado in America (i liberali ringraziano, ndR) o in Russia». Accio Benassi, il protagonista dal tuo ultimo romanzo, invece? Lui ci vivrebbe? «Accio avrebbe organizzato un Fronte di Liberazione Patriottico dal Parco».
Antonio Pennacchi è oggi la risorsa più preziosa del mondo culturale locale. Tre romanzi per Donzelli, "Mammut", "Palude" e "Una Nuvola Rossa", vanta importanti collaborazioni col gruppo La Repubblica - L'Espresso ma non ha mai smesso di impreziosire con la sua firma testate locali quali La Piazza, ParvapoliS (con cui ha realizzato anche un Cd Rom) ed il mensile Ego. Ha interpretato se stesso nel film di Gianfranco Pannone prodotto da Telepiù. Da qualche settimana è uscito per Mondadori il romanzo «Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi».

Maria Corsetti

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