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Latina. 25 Aprile. Fabrizio Vitali (Verdi): «Noi ricordiamo Marzabotto e Basovizza,
gli empi crimini fascisti come quelli dei partigiani rossi»
«Il 25 Aprile 1945 ha segnato un momento importantissimo del nostro Paese. L'Italia
poteva rinascere dal dramma della guerra e della dittatura ed istituire la Repubblica
fondata sulla migliore Carta Costituzionale che potesse nascere nell'incontro di
tante anime politiche e partitiche». Parla Fabrizio Vitali, coordinatore provinciale
del Verdi.
«Fu un dramma durato per molto tempo e proseguito per altro tempo ancora.
Nel passaggio tra la fine e l'inizio di un regime il nostro popolo ha sofferto le
angherie e i crimini di nazisti, di fanatici fascisti, di comunisti titini. Un dramma
iniziato con la presa fascista del potere ma che ha avuto nella nascita delle due italie
un altro grave episodio della storia nazionale. In ambedue le occasioni la monarchia
sabauda determinò sofferenze per gli italiani, lo fece accettando nel '22 la soluzione
reazionaria alla crisi e poi lasciando allo sbando il popolo e l'esercito nel '43 .
Del periodo delle due italie e fino al 1947, di quei quattro anni di martirio noi
ricordiamo, con normale coerenza intellettuale, la liberazione del nostro stato
dagli occupanti, il distacco di città giuliano-dalmate totalmente italiane, i
crimini nazi-fascisti e quelli comunisti. Ricordiamo Marzabotto come Basovizza,
le sofferenze che regimi autoritari neri o rossi hanno provocato alla popolazione
civile italiana.
È nell'attuazione di principi democratici che si è esplicata la nostra capacità di
civiltà e non attraverso metodi e obiettivi autoritari.
Festeggiamo quindi nel 25 aprile la rinascita democratica del nostro popolo, la
costruzione repubblicana e costituzionale del nostro Stato».
Mauro Cascio
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