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Latina. Aprile Jazz. Francesco Lo Cascio: «Un'ottima risposta. Non mi aspettavo
tutta questa gente in piazza». Ieri chiusura della terza edizione
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Francesco Lo Cascio, uno degli artisti
che hanno partecipato alla fortunata terza edizione di Aprile Jazz che ieri
ha chiuso i battenti.
Vibrafonista, percussionista, arrangiatore, didatta.
Nato a Roma nel 1961 inizia lo studio dello strumento nel 1982.
Dal 1984 è iscritto al Berklee College of Music of Boston dove approfondisce la tecnica
del vibrafono con Ed Saindon e con Gary Burton. Studia armonia con Waine Naus e
arrangiamento con Robert Rose.
Nel 1986 forma, insieme al fratello Giovanni, il gruppo "Silent Circus" e dal 1995 è
leader del "Francesco Lo Cascio Vibes Trio".
Svolge, in Italia ed all'estero, un'intensa attività concertistica nei Jazz
festivals e nei clubs con il suo gruppo, con altri gruppi stabili,
o come freelance, collaborando con artisti di fama internazionale.
Nel 1998 è stato votato dai critici tra i "migliori nuovi talenti del jazz Italiano" nel
referendum indetto dalla rivista "Musica Jazz".
Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche con diverse emittenti (tra le quali Rai Radiouno,
Rai Radiotre, Radio Vaticana) ed a programmi televisivi ("Jazzarea" Odeon Tv). Ha composto
e realizzato musiche per vari spettacoli multimediali.
È stato docente alla Jazz University di Terni ed attualmente insegna vibrafono e
teoria sia privatamente che presso le scuole di Roma Timba, Saint Louis, Ciac
Come ci si trova a suonare in una piazza? «Il Jazz in genere preferisce luoghi
più intimi, più raccolti. Non mi aspettavo tutta questa gente».
Una manifestazione, Aprile Jazz, che sta crescendo... «Un'ottima risposta.
I Genesis dicevano: conosco quello che mi piace e mi piace quello che conosco.
Per questo poter "ascoltare" e "apprendere" diventa importante».
I tuoi prossimi impegni... «A Bologna inciderò qualcosa con un gruppo di rapper.
Le contaminazioni mi stimolano molto. Poi ci saranno appuntamenti napoletani
e romani». Un pubblico variegato, quello del Jazz... «Forse i giovani non lo
amano moltissimo. Diciamo dai 30 anni in su».
Claudio Ruggiero
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