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Allarmati e disarmati: la Federlazio esprime
forte preoccupazione per l' ennesima esclusione che vede l'economia pontina
battersi senza ricevere nessun aiuto
Secondo il Ministero del Lavoro la provincia di Latina presenta un rilevante
squilibrio tra la domanda e l'offerta di lavoro. Per l'ISTAT, invece, in
provincia di Latina il tasso di disoccupazione non è poi così allarmante.
Sempre il Ministero del Lavoro ritiene che a Latina ci sia più
disoccupazione che a Frosinone. Anche qui è di parere contrario l'ISTAT. Il
risultato è che il Ministero delle Finanze, con la Circolare n.161 del 25
agosto 2000, ha escluso la provincia di Latina, fatta eccezione per la
circoscrizione di Formia, dall'elenco delle province con tasso di
disoccupazione allargato ISTAT superiore del 20% alla media nazionale
calcolata per l'anno 1988.
In pratica l'esclusione comporta la non applicabilità del credito di imposta
spettante alle piccole e medie imprese per ciascun nuovo dipendente assunto
in incremento della forza lavoro: si parla di cifre che possono arrivare
fino a tre milioni per ciascun nuovo lavoratore.
Una perdita per la piccola e media impresa ed una occasione mancata per
ridurre la disoccupazione: meno incentivi alle assunzioni significano anche
meno assunzioni.
La Federlazio, "allarmata" per l'ennesima occasione perduta e "forzatamente
disarmata" dalla mancanza di sinergie fra le forze interessate ha deciso di
chiamare a raccolta le istituzioni ed in particolare i maggiori
rappresentanti politici della provincia di Latina per tentare di arginare l'
ennesima situazione penalizzante che si abbatte sul nostro territorio.
Questo il motivo di una lettera aperta, non accettare passivamente un
"destino" che non ci appartiene.
Mauro Cascio
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