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Latina. Tutto può ancora accadere. Enrico Lucci: «Ho scritto un libro che non ha venduto una copia, più di vent'anni fa. Volevo la rivincita»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Enrico Lucci, una delle "Iene" più temute e provocatorie. A Latina, presso la libreria "Come un romanzo" ha presentato il suo libro "Tutto può ancora accadere". L'attesa di uno strano personaggio, Tony Randine, tristemente famoso grazie a una clamorosa intervista televisiva, è lo spunto che consente al protagonista del libro, Adelmo (alter ego dell'autore), di raccontare episodi della propria vita, insieme a riflessioni più o meno profonde sulla vita stessa, i giovani d'oggi, la famiglia, le donne, il rapporto con l'altro sesso. Come nasce questo lavoro? «È un libro che ho scritto per via di una frustrazione. A 17 anni avevo scritto un altro libro che non avevo venduto, ma regalato ad amici e parenti. Ora è stato possibile fare questo lavoro. E l'ho fatto per poterlo vedere finalmente nelle librerie». Che cosa potrebbe ancora accadere? «Dipende da se stessi. È fondamentale la responsabilità individuale. Uno può rovinarsi la vita con delle scelte sbagliate. Ma può anche cambiarla, facendo delle scelte giuste». Quanto c'è di lei in Adelmo? «Di Lenin?». No, di Enrico Lucci... «Tutto e il contrario di tutto. C'è la voglia di guardare le cose del mondo». Come classificare questo lavoro? «Inclassificabile». Senza accezioni negative... «No. In termini superpositivi». Lei ha voluto fissare sulla carta il suo pensiero. «Altrimenti volano sempre nell'etere e io invece volevo rimanessero nelle persone. E in libreria». Cosa c'è nel futuro di Enrico Lucci? Televisione o una scrivania con una penna? «Ci saranno "Le Iene". Fino alla morte».

Elisabetta Rizzo

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