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Latina. Storia delle persone. Bonificatori sul Web

Nell'ambito della Settimana della Cultura, vengono oggi presentati i primi risultati del lavoro di memorizzazione elettronica delle 80.000 schede relative agli operai che dal 1929 al 1943 furono impegnati nei lavori di bonifica dell'Agro pontino alle dipendenze del Consorzio di Bonifica di Piscinara, poi di Littoria. Il lavoro, avviato alla fine del 2002 tra qualche inevitabile difficoltà iniziale, sta procedendo ora speditamente anche grazie all'apporto di un gruppo di collaboratori esterni, e potrà concludersi o giungere entro l'anno ad uno stadio molto avanzato di memorizzazione.
Attualmente sono state memorizzate presso l’Archivio di Stato 8574 schede. Da qui è stato individuato un campione di 4983 schede per elaborare statisticamente i primi risultati del lavoro che oggi proponiamo all’attenzione degli intervenuti.. Inoltre, nell’ambito della sperimentazione di didattica degli archivi avviato in collaborazione con alcune scuole superiori della provincia, presso il Liceo Scientifico “Grassi” di Latina, grazie alla sensibilità di Achille Campagna, suo dirigente scolastico, all’attività del prof. Donato Maraffino, e alla buona volontà e all’entusiasmo dei suoi studenti è stato possibile memorizzare numerose schede. Come si può facilmente comprendere, si tratta di un patrimonio documentario di grandissimo valore storico, almeno per tre motivi. In primo luogo, la storia della bonifica pontina, già ripercorsa in vari studi utilizzando largamente le fonti archivistiche disponibili, come ha fatto primo tra tutti Annibale Folchi, potrà trovare nella elaborazione statistica cui il progetto darà luogo, contesti del tutto certi; sarà quindi possibile sapere chi erano gli operai della bonifica, dando corpo e sangue, ed una precisa indentità, ad una massa di persone rimasta finora quasi del tutto anonima. Il che significa riconoscere gruppi e persone, ricostruendone attività e percorsi, come le più recenti tendenze storiografiche hanno insegnato. Al termine della memorizzazione elettronica delle schede sarà possibile, in secondo luogo, allestire un sito Internet, una piccola Ellis Island pontina, simile al sito Internet di Ellis Island (www.ellisisland.org), la base dati dell’immigrazione in America cha ha dato un nome e una storia a 24 milioni di immigrati giunti in quel paese dal 1898 al 1924, sito che in piena sintonia con le più moderne sensibilità culturali ha riscosso un successo straordinario. Non si tratta di una elaborazione che richiama e fa leva solo sugli affetti. Per questa via si ritiene di poter affrontare in modo non retorico il nodo più importante della nostra storia: quello dei contributi e degli apporti di genti provenienti da diverse regioni e da diversi ambiti culturali, con una contaminazione di storie che forse è l’aspetto più caratterizzante del nostro territorio e della nostra cultura. Per questa via sarà possibile infine affrontare in modo costruttivo, superando vecchi antagonismi, la contrapposizione che per tanti decenni ha collocato su orizzonti divergenti gli immigrati dell’Agro pontino, veneti e romagnoli in primo luogo, e gli abitanti degli antichi centri dei monti Lepini, riconoscendo su basi scientifiche il contributo dei diversi elementi.

Rita Bittarelli


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