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Latina. La Provincia sull'agroalimentare

Questa mattina si sono riunite congiuntamente le commissioni consiliari Turismo (pres. Massimo Avallone) e Agricoltura (pres. Luigi Matteoli) per affrontare il problema delle iniziative che la Provincia può intraprendere a sostegno della produzione agro – alimentare nostrana che intende fregiarsi dei marci DOP e IGP. Per fornire le necessarie delucidazioni in merito, all’incontro hanno preso parte anche i dirigenti dell’ARSIAL, Brancaleone e Francesconi; della Camera di Commercio, Rampini; dell’APT, Sottoriva. Erano presenti anche gli assessori Tiero e Tortorelli.
«Ci si è mossi – ha spiegato il presidente Avallone – giacché da parte di Arsial e CCIA è stato messo a punto il progetto “Agricoltura - Qualità” che ha la finalità di garantire l’assistenza tecnica gratuita alle associazioni che propongono l’individuazione di un marchio DOP o IGP».
Non sono certo pochi i prodotti agro – alimentari pontini che aspirano a uno di questi prestigiosi marchi. I rappresentanti dell’ARSIAL hanno relazionato su Olio Latino; Olive di Gaeta; Carne di Bufalo; Sedano Bianco di Sperlonga; Fiordilatte dell’Appennino meridionale: Formaggio Marzolino di capra; Alici salate del Golfo di Gaeta; Uva Moscato di Terracina; Miele di Eucalipto del Litorale laziale; Zucchino bianco con il fiore; Salsiccia di Monte San Biagio, spiegando punto per punto il percorso dei relativi dossier per gli attesi riconoscimenti.
Gli intervenuti hanno cercato di tenere fuori le divisioni campanilistiche su questa o quella denominazione, con specifico riferimento alla salsiccia che qualcuno vuole chiamare di Monte San Biagio, altri di Fondi. «Il problema – ha spiegato Avallone – non è quello legato all’intestazione del prodotto col nome di questa o quella località della nostra provincia; l’impegno di tutti noi deve essere piuttosto quello di far riconoscere la DOP alla salsiccia che si produce sul nostro territorio, non importa se chiamata di Monte San Biagio o di Fondi. Un discorso questo ovviamente valido per ogni prodotto».
Una convinzione sulla quale hanno convenuto tutti i consiglieri – di maggioranza ed opposizione – con il ribadito impegno a garantire, nell’ambito delle competenze assegnate alla Provincia, un adeguato sostegno alle richieste di riconoscimento per una produzione agro – alimentare locale dalle qualità di prim’ordine. «Poiché il Ministero per l’Agricoltura - ha concluso Avallone - impone che il richiesto disciplinare di produzione contenga necessariamente dati quali il nome e la descrizione del prodotto, la delimitazione della zona geografica, gli elementi che attestino che quel prodotto è originario di quella zona, la descrizione del metodo di ottenimento del prodotto oltre ad una relazione storica che evidenzi la relazione tra il prodotto e l’area territoriale ed una relazione tecnica da cui si evinca la consistenza delle aziende interessate, ci faremo carico di contattare tutti i produttori interessati così da sensibilizzarli sull’importanza che essi si riuniscano in associazione in modo da poter preparare in maniera completa i richiesti e necessari dossier».

Rita Bittarelli


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