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Latina. Da Radio Ponza alla Rai. Francesco Cordella: «Un attore si forma dopo
dieci anni di pratica. Nessun attore ne può fare un altro»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Francesco Cordella, fino al 25 maggio
al Teatro Colosseo di Roma per la pièce "Il Naso" di Claudio Spadola.
Francesco, solo due nomi per capire chi sei.
Giorgio Strehler e Bob Wilson. Due grandissime esperienze...
«Due grandi maestri. Metodi diversissimi. Ma entrambi avevano la capacità
di creare la magia in teatro. E non è facile, come qualche volta si pensa.
È frutto di un artigianato certosino, una metodologia ferrea, esageratamente
pignola».
Francesco Cordella lo possiamo raccontare anche così: dai microfoni di
Radio Ponza alle telecamere della Rai... «Radio Ponza fu
una trovata di mio padre. Per me è stata una scoperta meravigliosa.
Per un attore è uno strumento tutto da scoprire. Credo che ultimamente
Radio Rai stia curando questi aspetti. Per quanto riguarda il discorso
televisivo: sì, io mi sono specializzato in tivvù per ragazzi, facendo
per cinque anni "Solletico" e conducendo per Sat 2000 "Terra Luna".
A me piacciono molto i bambini». E la fiction? «No, ho fatto pochissimo.
Qualcosina con Zingaretti, ma qualche anno fa».
Un'ultima domanda. Ma più che un attore devi essere un giornalista
radiofonico, quindi: chiaro, conciso e breve. Tanti ragazzi dicono
di voler fare l'attore, però... «Gli rispondo con una frase
del Maestro Giorgio Strehler. Un attore si forma dopo dieci anni di praticantato.
Nessun attore ne può fare un altro».
Maria Corsetti
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