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Latina. Artserver, siamo tutti artisti. Quando la buona volontà e l'hobby diventano a tutti i costi "cultura". Sul web apologia del fai-da-te

Buona l'intuizione dell'associazione La Domus. Buona, ma non originalissima. Una piccola vetrina sul web per giovani artisti desiderosi di promuoversi e farsi vedere all'indirizzo www.artserver.it. Il problema in realtà è sempre lo stesso: la mancanza di interesse oggettivo per chi artista non è ma è comunque affamato di cultura. Capitano così le più imbarazzanti situazioni. Per esempio che nella sezione dedicata alla letteratura, alla scrittura, ci sia una scheda dedicata ad un poeta diciottenne che ha al suo attivo una poesia pubblicata su un quotidiano locale ma manchino schede sull'unico scrittore Mondadori, sull'unico filosofo pubblicato da Armando o sulle poche case editrici distribuite in tutta Italia. O che nella sezione "musica" le band che suonano al Majorana abbiano la stessa dignità di direttori d'orchestra invitati a Cuba da Fidel Castro. Anzi: di più, visto che il direttore d'orchestra in questione non è nemmeno citato. Male malissimo anche per la musica leggera. Ci sono band di studenti che non hanno inciso mai nemmeno un album ("ma abbiamo fatto due serate dal vivo"). Ma mancano gli Equilibriolabile, per esempio. Senza citare Tiziano Ferro, Manuela Zanier, Lisa o Merola. Un sito per amici e parenti degli artisti amatoriali o agli esordi, insomma. Che, a meno che non si cambi drasticamente formula, finirà di essere di poco interesse e poca utilità per tutti. Per chi ha davvero bisogno di visibilità e che è in cerca di prima occupazione e per chi, tra i lettori, ha davvero bisogno di conoscere eventi e personaggi qualitativamente dignitosi del nostro territorio. L'iniziativa de La Domus ci pare perdente ed inutile per le stesse ragioni per cui criticammo le ultime bizzarre trovate del Teatro dei Cinquemila. Ma almeno per Artserver non si sciupano soldi pubblici. E di questi tempi è già qualcosa.

Mauro Cascio


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