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Latina. Loris Fortuna, radicali e socialisti alla riscossa. Tra i soci fondatori
del nuovo circolo liberale anche Zaccheo e Massimo Rosolini
Una tradizione importante, quella liberale. Dalla "guerra civile delle ideologie"
che ha lacerato il Novecento il liberalismo è uscito indubbiamente vincitore.
Se a fronte dei combattivi antagonisti della prima metà del secolo, il nazionalismo
e il comunismo, esso figurava come un gracike competitore, a cui veniva riservato
o politico scherno o intellettuale indulgenza, con il loro tracollo, ora tragico
e fragoroso, ora pacifico e attutito dalla consunzione, è tornato ad essere protagonista.
Dei valori iscritti nel "progetto politico della modernità", quello incarnato
nell'ideale di libertà è risultato, almeno in occidente, non solo il più
capace di aggregare consenso e durare ma anche il più sicuro della propria destinazione.
Almeno così fino a ieri si ripeteva. Perché nel crepusolo delle differenze
politiche, in cui tutti rivendicano a sé l'autentica interpretazione dell'idea
liberale, questa sembra oggi avere, proprio come un secolo prima, ma in un quadro
affatto diverso, smarrito la propria identità e deposto le proprie illusioni.
Il conclamato vincitore appare a molti un "ismo" senza particolari qualità
– un liberalismo dell'indifferenza. A partire dal 1989 ci si interroga su un liberalismo
e su una democrazia forse incapaci di sopravvivere alle loro vittorie senza il
sacrificio della loro identità. Per alcuni il trionfo di un liberismo al servizio
della globalizzazione dei mercati non fa che sancire il divorzio dalla democrazia
politica e la perdita di contenuti critici custoditi nell'alveo di costituzioni
e tradizioni culturali. Ad altri l'appropriazione del liberalismo a opera di chi è
piuttosto erede dell'esperimento social-democratico del Novecento, lungi dall'accreditare
il successo di una sintesi liberal-socialista realizzatasi dopo tante contrastate
vicende, appare l'esito di una operazione trasformistica, sempre più povera di
contenuti; in definitiva come l'epifania di un fenomeno ben noto ad altre
stagione storiche, il camaleontismo delle ideologie.
A fare chiarezza, con dibattiti, incontri e manifestazioni varie sarà il neonato
circolo culturale e politico Loris Fortuna, punto di incontro delle forze socialiste
e radicali della città. Tra i soci fondatori del nuovo soggetto Alberto Zaccheo,
presidente onorario, l'assessore Massimo Rosolini, Mario Marasca, Gianni Faticoni,
segretario del Nuovo PSI ed il segretario Carlo Coluzzi.
Mauro Cascio
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