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Aprilia. Cucù, il pacifismo non c'è più. Prima i fatti di Cuba. Poi la
Cecenia. Ma alla sinistra nostrana interessa solo l'Amerika. Con la K
Ma i pacifisti, adesso, dove sono? Se lo chiede anche Daniele
Maughelli, coordinatore cittadino dei Radicali Italiani.
«Da qualche giorno le agenzie danno la notizia della scoperta in Cecenia di 11 fosse
comuni contenenti 110 cadaveri; questi sono i morti della "guerra ai civili" iniziata
dalle truppe di occupazione russe dieci anni fa e ancora in corso. In tale contesto,
il legittimo governo ceceno di Maskhadov continua a rifiutare qualsiasi deriva
fondamentalista e ha proposto un Piano di Pace che prevede di affidare (come accade
ora in Kossovo) il governo della Cecenia ad un Amministrazione ONU, che, con un lungo lavoro
di anni, sani le ferite materiali e morali di un paese devastato e prepari un referendum
in cui i ceceni possano scegliere liberamente se rimanere sotto la Federazione russa
o diventare indipendenti.
Occorre dar forza in tutti i modi e luoghi possibili a tale piano, anche attraverso la
diffusione e la raccolta di adesioni sull'Appello di sostegno, che da Maggio il Partito
Radicale Transnazionale ha lanciato.
Da Aprilia, riprendiamo oggi con slancio una lotta difficile, in Europa che, nell'illusione
della "stabilità", perdona a Putin qualsiasi cosa, anche il genocidio ceceno; dieci anni
fa eravamo quasi soli a denunciare le guerre d'aggressione di Milosevic nell'ex-Jugoslavia;
sul "caso Ceceno" e quindi sul "caso Russo", dovremmo dimostrare, come allora, un'analoga
capacità di lotta e di tenuta.
Tutto questo mentre rampolli filopacifisti: Maramieri, Cardella e Cosmi, oggi, lo si
apprende da un giornale locale, con fare critico lanciano accuse sull'operato della giunta
Meddi, trascurando il fatto che la gran parte degli aventi voto hanno fatto capire
bene che di opposizione da fare ce ne ben poca, e oltretutto quando l'avrebbero dovuta
fare hanno abbandonato l'aula anzichè usarla.
Non sono mesi che li abbiamo visti pronti a sfilare ed unirsi sotto la bandiera della pace,
in quasiasi sciopero o manifestazione cittadina, mentre nessuno di loro vecchi o giovani
che siano, abbia avuto il coraggio di rilasciare dichiarazioni sul pacifista "Castro"
o sul Republicano "Putin". Se questo è un buon inizio, m'immagino il futuro.
Così come hanno sempre fatto strumentalmente, iniziano con proteste invece di proposte,
i pulcini dell'Ulivo appena nati sono già pronti con il dito, senza riflettere su come,
ed in quale stato, abbiano lasciato l'amministrazione, i loro predecessori.
Invito tutte le forze politiche trasversali di questa città di sostenere l'appello,
e di unirsi a noi sottoscrivendo l'appello all'ONU per un referendum volto ad essere
per la pace e la libertà Cecena».
Mauro Cascio
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