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Latina. Facoltà di medicina. Fortunato Lazzaro (Ds): «Zaccheo cade dalle nuvole. Non sa di chi è la colpa. Di quell'accordo con Forza Italia?»

«Il Sindaco Zaccheo sembra aver raccolto l'invito che gli avevo rivolto in Consiglio comunale una settimana fa, ed è tornato ad interessarsi dei problemi "concreti" della città come è appunto quello della Facoltà di Medicina». Parla Fortunato Lazzaro, consigliere comunale e segretario dei Democratici di Sinistra. «Gli studenti sono stati e sono defraudati di un loro diritto naturale che hanno corroborato pagando tasse salatissime e la città è privata della possibilità dì sviluppo sociale e culturale che era legata appunto al decollo della Facoltà di Medicina, gemma preziosa in un Ateneo Federato. Dopo un silenzio durato molti mesi che ha coperto un ritardo vergognoso nella firma del pratocollo ASl- Regione - Università che realizzasse la frequenza degli studenti nelle strutture clinicizzate; oggi il nostro sindaco ha ricevuto gli studenti giustamente allarmati, ed ha solidarizzato con loro. Anzi, ha fatto di più: ha minacciato l'avvio di azioni di risarcimento verso coloro che saranno ritenuti responsabili di queste omissioni. Era legittimo invece pretendere che, recuperata l'importanza del ruolo nella vicenda, il Sindaco l'avesse reso noto agli studenti, al Consiglio Comunale, alla città, i motivi di un ritardo così lungo ed ingiustificato, che tanto danno aveva già recato alla serietà del corso dei laurea. Ma era altrettanto importante conoscere i rimedi che il suo intervento aveva apportato. Scopriamo invece che lui, apparentemente come noi, ignora Ie ragioni vere che impediscono la firma del protocollo operativo, e se tali ragioni consistono nelle insufficienze dell'offerta didattica e di ricerca, da parte dell'Università, o nella insufficienza dell'offerta sanitaria da parte della Asl che non si era mai confrontata in Consiglio Comunale e non aveva mai motivato le proprie decisioni. E se queste misteriose "entità" fossero piuttosto frutto dell'accordo politico siglato alcuni mesi orsono all'interno della Casa delle Libertà?»

Mauro Cascio