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Roma. Il mestiere dell'attore. Lando Buzzanca: « I meccanismi culturali della destra ancora non sono oliati. La
sinistra ha 50 anni di olio»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Lando Buzzanca. «Sì, ma non con la z aspra. I milanesi mi chiamano così, ma
sembra un dispregiativo». La cultura, negli ultimi anni, è diventata appannaggio quasi prevalente della sinistra.
Ora che il clima politico è cambiato, essere attore dichiaratamente di destra cosa comporta?
«In questo senso non è cambiato niente. I meccanismi culturali della destra ancora non sono oliati, mentre la
sinistra ha cinquant'anni di olio dalla sua parte. Però mi importa poco. Io aspetto il mio turno. Se c'è.
Se non c'è, quello che c'era da fare io l'ho fatto. Non ho nulla da rimproverarmi». Lei si è preso una piccola
rivincita, rifiutando di recitare nel "Pinocchio" di Benigni. Una scelta che molti definirono perdente. Invece
sappiamo che perdente è stato il film... «Io lo avevo subodorato che si trattasse di una cazzata. E infatti è
stata una cazzata». Cosa c'è nel suo futuro? «Teatro, cinema e televisione». Di tutto di più. Come la Rai.
Claudio Ruggiero
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