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Moscardelli (PPI): «Finestra ha dimenticato la scuola e la cultura. Si preferisce spendere cento milioni l'anno per consulenti sulla cultura ma non si trovano i soldi per i bambini»

«La scuola e i giovani sono ignorati a Latina». Parola di Claudio Moscardelli, segretario provinciale del PPI: «Non esiste una politica dell'Amministrazione Comunale per la scuola: basti pensare che per oltre un anno e mezzo il Comune di Latina non ha avuto l'assessore alla P.I....perché nessuno si è ricordato di nominare un sostituto di quello dimissionario e nel centrodestra nessuno ha avuto la sensibilità di corrispondere alle esigenze che capi di istituto, insegnanti, operatori scolastici, famiglie e studenti hanno manifestato. L'assessore alla P.I. non c'è stato come figura oppure quando c'è stato qualcuno in carica non ha mai ritenuto opportuno riunire periodicamente i capi d'istituto per ascoltarne le esigenze, per consultarli prima della predisposizione del bilancio, per proporre un piano di interventi sulle strutture e per realizzare delle iniziative, insomma per realizzare una politica per la scuola. Oltre all'assenza dell'assessore si è polverizzata la competenza per gli interventi nelle scuole unicamente ai dirigenti comunali, abbandonati a se stessi con l'unico compito di gestire senza risorse il rapporto con le scuole. Due elementi eclatanti sono la disattenzione per le strutture scolastiche e gli arredi e l'assenza di progetti di collaborazione e interazione tra Comune e Scuole. Per il primo aspetto, rimane incomprensibile l'assenza di un organico piano di ristrutturazione degli edifici, per la maggior parte costruiti negli anni '70 e '80 quando la popolazione scolastica cresceva in modo vorticoso e si doveva rispondere alle emergenze per evitare doppi turni e programmare forti investimenti per realizzare scuole. Oggi, a fronte delle nuove normative in tema di sicurezza, il Comune che non ha più il problema di costruire scuole, non destina neppure le risorse necessarie per interventi seri di messa a norma per la sicurezza degli edifici scolastici e degli impianti. Non parliamo poi degli arredi scolastici, a cominciare dai banchi e dalle sedie, degli alunni delle elementari. Si preferisce spendere cento milioni l'anno per consulenti sulla cultura o per convenzioni a pioggia, ma non si trovano i soldi per la sicurezza dei bambini».

Mauro Cascio


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