Parvapolis >> Cultura
Roma. Ebraismo e Massoneria si incontrano. Gustavo Raffi: «A questa serata storica ne
devono seguire molte altre. Dobbiamo rompere questo monopolio culturale ed affermare i nostri valori nella società»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Gustavo Raffi, il venerabilissimo Gran Maestro
del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani che ieri ha incontrato
Riccardo Di Segni, il Rabbino Capo della Comunità Ebraica, nella sede romana
del Grande Oriente, a Villa Medici "il Vascello".
«Rieccomi a parlare di questa Massoneria che, da corporazione muratoria, diventa
Tempio dell'Umanità. Dove uomini diversi, per fede religiosa, per credo politico,
trovano un luogo comune per confrontarsi. La Massoneria Tradizionale parla di Tolleranza.
Io amo farlo nell'accezione moderna che ci è stata suggerita da un grande filosofo
del novecento, Guido Calogero, direttore di una storica rivista della Massoneria.
Bene, Calogero dice che in termini moderni, il termine tolleranza può essere tradotto
con la filosofia del dialogo. È rispettare il dissenso, è il non voler fare dell'altro
il simulacro di te, è il rispetto dell'alterità. Perché l'alterità è ricchezza,
conoscenza, confronto. Il Massone non ha mai inteso formulare una dottrina religiosa,
la Massoneria in tanti secoli di Storia non ha mai voluto essere Chiesa.
Però ha sempre richiesto la credenza in un Ente Supremo. Così il fratello ebreo,
il fratello cristiano possono cercare di comprendersi, senza che l'uno sia interessato
alla sola conversione dell'altro. Mi sia consentito di citarvi un brano di Mazzini,
era da tanto che non lo leggevo: "L'educazione dell'umanità progredisce come
si innalzano in Oriente quelle piramidi alle quali ogni Viandante aggiunge una pietra.
Noi passiamo, Viandandi d'un giorno, chiamati a compiere la nostra educazione individuale
altrove. L'educazione dell'Umanità si mostra a lampi in ciascuno di noi.
Si svela lentamente, progressivamente". Un passo bello, significativo, di quello
che l'uomo nella sua interezza rappresenta. E noi Massoni questo vogliamo fare:
squarciare le tenebre, vincere il pregiudizio, essere solidali con chi nei secoli
ha subito torti, persecuzioni. E vogliamo lanciare il nostro messaggio: per pretendere
di essere ascoltati, bisogna saper ascoltare. Per essere aperti al dialogo, bisogna
saper dialogare. Il dramma dell'Italia è che c'è una cappa, un'educazione al
monopolio della cultura che va spezzata. Perché la Cultura è il solo strumento
per per impedire il razzismo e la xenofobia. Bisogna creare i percorsi della coesistenza.
Anche a scuola. Dove il bambino ebreo deve parlare col bambino musulmano per comprendere
tutte le radici comuni. La religione non deve essere uno strumento. Il Dio degli
eserciti è un Dio terribile. Noi vogliamo creare le basi dell'armonia. Io penso
che a questa serata storica ne debbano seguire altre. È uscito sul settimanale
L'Espresso un tanto simpatico quanto breve articolo di presentazione di questo incontro.
"Raffi", scrive il cronista, prima del Rabbino ha già messo a segno in questi anni
un altro colpo chiamando a parlare al Vascello un protestante valdese di spicco,
Augusto Comba.
Quesito: chi sarà la prossima conquista? Un cardinale?"».
Mauro Cascio
Riproduci il filmato oppure procedi con il download.
|