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Latina. Il Re Midal dell'economia pontina. Paolo Barberini: «Il provincialismo
ci ha fatto anche del male. Forse qualche invidia di troppo»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Paolo Barberini, amministratore
delegato e direttore commerciale della Midal-Distribuzione
Alimentari e, cosa forse ancora più importante,
neopresidente nazionale dell'Interdis. È un po' imbarazzante
intervistarti per via dell'eccellenza, in provincia di Latina,
del tuo lavoro e di quello del tuo staff.
«La Midal è nata nel 1974 ad opera del suo fondatore Antonio Izzi
e di suo figlio Massimo, come azienda grossista. Nel corso degli
anni si è sviluppata nella distribuzione organizzata, grazie
soprattutto all'impulso fortemente innovativo dato all'azienda
da Massimo Izzi, prematuramente scomparso. Attualmente l'azienda
gestisce 71 unità di vendita suddivise in 12 ipermercati
Ipersidis e Ipershop, 15 supermercati Maxisidis, 43 superette
Sidis e Mini Sidis, 1 Cash & Carry Pantamarket.
L'Interdis è il primo gruppo italiano che comprende al suo interno
33 aziende, con un fatturato annuo 12.000 miliardi delle vecchie lire.
Sono pontino d'adozione, abito a Latina da 17 anni, e sono felice di poter
portare a Milano la mia professionalità».
Un modo per uscire fuori dal provincialismo? «Latina ci ha un po'
tarpato le ali. Qui è bene accetto chi ha l'accento straniero.
Certo, questo un po' di amaro in bocca ce lo lascia. Speriamo di
recuperare lo spazio perduto. Vorremmo avere più interesse e più
attenzione da parte degli Enti pubblici, perché abbiamo 2000 dipendenti
solo in provincia di Latina». Nemo propheta in Patria. Come se lo
spiega? «Sicuramente se si eccelle in provincia si fa soffrire
d'invidia qualcuno. E se si rimane in provincia bisogna inchinarsi
a questa realtà». Torniamo alla tua leadership. Sarà personale
o condivisa? «Sicuramente condivisa. Ho uno staff di persone,
se mi passate il tocco d'arroganza, di livello internazionale.
Sono convinto che riusciremo a fare grossi programmi e a centrare
grossi obiettivi». La Midal ha organizzato una convention aziendale
qui a Latina. Con che spirito? «Quello del ritrovarsi. Per raccontarci
quello che eravamo e quello che siamo. Anche per applaudirci, via».
Che cos'è per Paolo Barberini il successo?
«È un traguardo. Non smetterò mai di correre, però. Raggiunto
un orizzonte ne voglio uno ulteriore. Non mi fermerò mai».
Elisabetta Rizzo
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