Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Cultura

Latina. Historie du Soldat, Strawinsky strega il Ridotto. Luigi Maio: «Belli è come Gioacchino. Solo che la poesia l'ha messa nella bacchetta»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Luigi Maio, il musicattore che ha concluso i Concerti di Primavera della Latina Philharmonia. Una bellissima piece, l'Historie du Soldat, con una fusione tra forma recitata e forma musicale che non avevamo mai sentito... «L'Historie du Soldat è nato come primo esempio di teatro musicale da camera. Un teatro che ha bisogno di amalgamare l'elemento drammaturico ed elemento concertistico. Ecco perché bisogna essere musicattori. Nella mia vita, da quando da piccolo i miei genitori per un fortunoso errore educativo mi regalarono la "Storia del Soldato" pensando fosse una favola, fino a quando l'ho cercata, trovata, riscoperta in 5-6 lingue, recitata anche da attori famosi io sono sempre rimasto deluso. Perché, nonostante spesso la finezza interpretativa fosse notevole, nessuno dava conto alle interazioni con l'orchestra. In più trovavo che nessuno, interpretando tutte le parti della piece, esaltasse il tema schizofrenico del doppio. Davanti a un'opera di cubismo musicale quale quella di Stravinsky, 3/4 la prima battura, 5/8 quella dopo, cosa bisognava fare? Chiamare per interpretarla un pazzo come Luigi Maio. Io ho creato un po' una tendenza. Io ho voluto dimostrare che con ques'opera si può fare del rap. Il rap nasce con col rock ma con Stravinsky. Poi, quando uno ha a che fare con assistenti alla regia come Alberta Ballerini come fa a fare un Historie du Soldat che non sia veramente una favola?». Cosa si prova ad essere stato oggetto di una tesi di laurea? «La felicità di non essere ancora morto». Cosa ha provato a suonare con la Latina Philharmonia? «Un ottimo ensemble che può stare tranquillamente alla pari con quello del Teatro alla Scala. Fantastico Francesco Belli, discendente da un grande poeta della penna, Giuseppe Gioacchino Belli. A parte il nome ne ha ereditato la poesia, solo che l'ha messa nella bacchetta».

Claudio Ruggiero

 Riproduci il filmato oppure procedi con il download.

PocketPC visualization by Panservice