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Latina. Posa della prima pietra. Vincenzo Zaccheo: «Chi ha ideato questa città ha saputo
programmare il futuro in ogni più piccolo dettaglio»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincenzo Zaccheo, Sindaco di Latina.
Qual è il significato delle cerimonie del prossimo 30 giugno?
«È un omaggio affettuoso ai pionieri della nostra città, a chi qui ha consumato
l'umanesimo del lavoro, sacrificandosi. Nessuno sa che Littoria ha avuto
la posa della prima pietra di giugno e che è stata poi inaugurata a dicembre.
Littoria, insomma, è nata in pochi mesi. E nessuno sa che per sistemare l'odierna
piazza del Popolo, ci sono volute solo 24 ore, con un lavoro intenso nella notte
tra il 17 e il 18 dicembre. L'omaggio lo vogliamo estendere a tutti i cittadini,
rilanciando un'immagine forte di Latina e ridisegnando un nuovo assetto
culturale e socio-economico: l'Università, per esempio».
Latina città delle scommesse, possiamo dire. «Io ho scommesso molto. Ho puntato
sul recupero di Palazzo M, trasferendo la Guardia di Finanza. Il recupero del Palazzo
della Posta (il 30 giugno un nuovo protocollo d'intesa). Fra poco faremo anche un
francobollo». In questo scorcio di legislatura
lei ha realizzato molti protocolli d'intesa, atti propedeutici per opere concrete?
«Non sono protocolli dell'effimero. Si era smesso di fare programmazione. E pensare
che chi aveva pensato questa città aveva programmato tutto. Il mio omaggio va
a Oriolo Frezzotti che disegnò persino i mobili! Certo oggi vedere che nella mia città
cento metri sono in bretonella e cento in travertino, e dove i punti luci hanno ora
due sfere ora tre sfere. Ecco, io credo che dovremo mettere ordine perché chi ha pensato
questa città la programmò in ogni dettaglio».
Elisabetta Rizzo
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