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Latina. Posa della prima pietra. Vincenzo Zaccheo: «Da pionieri del Terzo Millennio
siamo chiamati a rinnovare il patto di fede e di amore »
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincenzo Zaccheo.
«Una data carica di significato simbolico che mi piace ricordare per sottolineare il legame
indissolubile con un passato che per questa città ha segnato una vita nuova. Ancor più, per
evidenziare che Littoria-Latina nacque come un atto di pace. Sì, perché gli eserciti di
uomini che sconfissero palude e malaria e scrissero una delle più belle pagine della storia
dell’umanesimo del lavoro e di tutto il Novecento, vennero qui a combattere una battaglia
civile in nome, appunto, del lavoro e del progresso umano.
Nessuna voglia di nostalgia e di retorica, dunque, nel voler riproporre questa data sotto i
riflettori. Ma solo esigenza di riaffermare che progresso, civiltà, lavoro, solidarietà, sono
nel nostro Dna. Rappresentano il nostro patrimonio di valori che oggi come allora non
deve farci perdere di vista l'uomo. Che è e deve restare sempre al centro delle attenzioni
dell'interesse pubblico.
Forti della carica morale che ci deriva dall'epopea pionieristica, che ci ha consentito di
segnare tappe straordinarie nella storia di questa città, è possibile continuare sulla
strada dello sviluppo se non dimenticheremo il valore del sacrificio e sapremo darci
l'obiettivo condiviso. Appunto, di realizzare una città a misura d'uomo.
La consegna della medaglia commemorativa odierna ai consiglieri comunali e ai presidenti
di circoscrizione vuole avere il significato di una continuità ideale con quelli che,
dalla fondazione ad oggi, ci hanno preceduto e fatto grande questa città. Da pionieri del
Terzo Millennio siamo chiamati a rinnovare il patto di fede e di amore con Latina e a
proseguire nel percorso iniziato 71 anni fa. Che ci ha reso tutti protagonisti, a prescindere dalle appartenenze e dagli steccati ideologici, di traguardi esaltanti e che oggi tutti possiamo orgogliosamente vantare.
Tanti e di successo gli obiettivi raggiunti se è vero, come è vero, che oggi Latina ad
appena 70 anni di vita conta 120 mila abitanti ed è la città più importante del Lazio dopo Roma.
Vede fiorire in prospettiva un Ateneo Federato con La Sapienza destinato ad affermarsi
empre più e ad essere il fiore all’occhiello della terra pontina, supportato com’è da
Polo chimico farmaceutico e un polo agro-alimentare tra i più importanti d’Italia.
Non solo ricordo e celebrazione. La ricorrenza odierna è, vuole essere, anche una buona
occasione per un'analisi delle cose fatte e ancora da fare».
Elisabetta Rizzo
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