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Latina. Osserfare, tutti i numeri. Cresce l'occupazione e l'economia locale. Resta
la difficoltà nel commercio. Vincente, a sorpresa, il turismo
Cresce l'occupazione, in maniera più forte quella atipica, crescono anche i costi per le
imprese ed i prezzi. È questo l'andamento del sistema economico pontino nei primi 4 mesi
del 2003. L'analisi congiunturale è di Osserfare, l'osservatorio economico della Camera di
Commercio di Latina. Il punto debole del sistema? La liquidità. Rispetto ai singoli
settori l'industria ferma la fase di riduzione delle attività e regge, cresce il turismo
(ma nel corso del 2002 aveva avuto forti flessioni legati a condizioni climatiche),
crescono i servizi. Restano le difficoltà del commercio. Hanno pesato su queste risposte
del sistema locale le condizioni internazionali a cominciare dalle vicende belliche
legate all'Iraq. Dentro i vari settori dell'industria si segnalano le difficoltà del
tessile, il rallentamento nelle costruzioni, mentre resta stabile il settore alimentare
e cresce il legno e la chimica. Nel commercio segnali positivi solo dal settore
della somministrazione (bar, ristoranti). Forte la crescita nel turismo per i campeggi e
l'agriturismo. In calo l'artigianato sia per le attività sia per il fatturato.
Rispetto alla distribuzione geografica la crescita si concentra nell'agro pontino e
sulla costa, mostrano segni di difficoltà l'area del golfo e tutta la fascia collinare.
Il futuro? Torna l'ottimismo e le aziende prevedono una crescita delle attività nel corso
del secondo quadrimestre, si aspettano anche una crescita contenuta dei prezzi. La
fase di ripresa dovrebbe interessare tutte le aree territoriali. Per i pessimisti
la ripresa che ci si aspetta potrebbe essere contenuta, o non esserci affatto se
entrano in gioco fattori internazionali negativi che muterebbe l'atteggiamento delle famiglie.
Per l'economia mondiale il 2003 si è aperto all'insegna di una ulteriore fase di debolezza
ciclica.
Il conflitto in Iraq ha contribuito a frenare la già fragile dinamica degli scambi mondiali, deprimendo l'attività produttiva anche per effetto dell'aumento del costo del petrolio che si è verificato in concomitanza con la crisi.
Tutte le principali aree economiche mondiali ne hanno risentito: gli Stati Uniti segnalano
solo una modesta espansione, il Giappone torna ad arretrare, frenato anche dall'effetto che
la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS) ha avuto sulle sue
esportazioni, mentre nell'Area dell'euro si è assistito ad una interruzione della crescita.
In Italia in particolare il Pil, secondo le stime preliminari dell'Istat, è sceso dello
0,1%, per effetto delle minori esportazioni (penalizzate dall'apprezzamento dell'euro)
e dalla forte debolezza della domanda interna, influenzata negativamente anche dai
risultati emersi nel mercato del lavoro.
Per la prima volta dal 1997, gli occupati a gennaio 2003 restano sostanzialmente invariati
rispetto al trimestre precedente (+0,1%), e allo stesso tempo si stabilizza il tasso
di disoccupazione, interrompendo il declino avviato nel 1998.
Questo quadro d'insieme influenza il livello di attività dell'economia pontina, che nei
primi quattro mesi dell'anno resta basso, denotando però alcuni segnali di ripresa.
L'attività economica migliora rispetto agli ultimi otto mesi del 2002, determinando
effetti positivi sui fabbisogni occupazionali.
Dopo un anno sostanzialmente stabile, crescono infatti gli occupati fissi (la componente
più importante del mercato del lavoro pontino), ma accelera soprattutto l'impiego di
lavoratori con contratti di lavoro flessibili.
Con i primi segnali di ripresa tornano a salire anche i prezzi di vendita, interrompendo
la tendenza delineata nell'arco dell'ultimo anno. I costi, invece, dopo l'espansione
dell'ultimo anno risultano stabilizzarsi sui livelli di fine 2002.
Tra le voci di costo, quelle che risultano più rilevanti restano le materie e i
semilavorati per l'industria, legate anche all'elevato corso dei prodotti petroliferi;
mentre sono i costi delle utenze (acqua, luce, gas, telefono..) quelli che incidono
in maniera preponderante per il commercio, il turismo e gli altri servizi.
Coerentemente con i progressi congiunturali, la situazione finanziaria delle imprese
pontine denota alcuni segni di miglioramento, nonostante risulti ancora deficitaria.
L'analisi settoriale inoltre mette in evidenza come i progressi risultino diffusi
all'interno dell'economia pontina, anche se per alcuni di essi la tendenza non è
ancora espansiva. Nel dettaglio: l'industria interrompe il rallentamento realizzato
nel corso dell'ultimo anno, posizionandosi su livelli di attività in linea con quelli
di inizio 2002. Il consolidamento riguarda tutti i principali segmenti industriali
ad eccezione della metalmeccanica e della filiera legno-carta-mobile. L'attività
resta comunque contenuta per le costruzioni e la moda;
il commercio permane in una fase di difficoltà, determinata dal peggioramento dei
risultati degli esercizi di vicinato. L'unico segmento in fase espansiva è quello
dei pubblici esercizi, influenzato positivamente dall'attività turistica di inizio anno;
il turismo mette in evidenza un principio d'anno positivo, grazie ad una netta
ripresa dell'attività, contribuendo così (in maniera significativa) al miglioramento
dell'economia pontina. Agriturismi e campeggi sono le tipologie ricettive che presentano
i risultati più favorevoli. Positiva anche la dinamica delle "altre tipologie ricettive"
(bed&breakfast, case vacanze, ecc.), mentre resta negativa la situazione per la ricettività
alberghiera;
i servizi interrompono anch'essi il rallentamento intervenuto nel corso del 2002,
confermando la migliore congiuntura settoriale. La ripresa coinvolge tutti settori, ad
eccezione delle imprese di intermediazione monetaria e finanziaria e della sanità e servizi
sociali. Particolarmente favorevole invece l'evoluzione delle imprese immobiliari e
dei trasporti, che riflettono la ripresa dell'attività economica complessiva.
Segnali di ripresa si rilevano anche tra le imprese di più piccola dimensione. Dopo
la brusca flessione del secondo quadrimestre del 2002, l'artigianato in particolare
prosegue il suo recupero, pur presentando ancora un quadro più debole rispetto alle
altre tipologie di impresa.
Da un punto di vista territoriale la situazione resta migliore nell'Agropontino, pur
emergendo qualche indicazione di indebolimento. Sostanzialmente stabile il quadro
congiunturale della Costa, nonostante i notevoli progressi osservati rispetto all'ultima
rilevazione. Negativa invece la situazione della Collina, area dove i progressi sono
molto contenuti, e di Latina Sud dove la dinamica è peggiore rispetto agli altri territori
pontini.
Diversamente dal resto del paese, infine, a Latina si osserva una sostanziale conferma
dell'attività di investimento rispetto a quella pianificata l'anno passato. Il confronto
mette in luce in particolare una minore attenzione per l'ampliamento della sede di
attività, mentre aumenta l'orientamento alla ristrutturazione/ammodernamento delle strutture.
Le previsioni per il secondo quadrimestre dell'anno tendono a confermare il trend espansivo
avviato nei primi quattro mesi del 2003. Anche se con entità differenti, le attese appaiono
espansive in tutti i settori ed in tutte le sub-aree provinciali.
A livello settoriale le previsioni mostrano un più consistente miglioramento per il turismo,
mentre i servizi evidenziano una espansione attesa meno forte.
A livello territoriale è la Collina a segnalare prospettive più rosee, mentre per
l'Agropontino le attese di crescita risultano meno spiccate.
La mancanza di segnali di ripresa delle principali economie mondiali, compresa quella
italiana, obbliga però ad introdurre alcune cautele nella valutazione delle previsioni
espresse dagli operatori economici pontini.
In presenza di un quadro economico complessivo ancora fragile, l'entità della ripresa
a livello provinciale potrebbe infatti essere contenuta e tutt'altro che scontata.
Mauro Cascio
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