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Itri. Libri sulla cresta dell'onda. Luciano De Crescenzo: «La filosofia moderna è la
vera filosofia. L'unica certezza che abbiamo è il dubbio»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Luciano De Crescenzo,
al Castello di Itri per il secondo appuntamento di «Libri
sulla Cresta dell'Onda».
Storia della Filosofia Moderna è il suo ultimo lavoro.
Ma come c'è un rapporto tra la sua Napoli e la filosofia?
Forse una sorta di filosofia napoletana?
«I napoletani sono impolverati di filosofia moderna.
Sarà un'impressione. Sarà che abbiamo avuto Vico.
Poi Benedetto Croce. Attecchisce la filosofia a Napoli».
Lei sottolinea sempre l'importanza della Filosofia del Dubbio,
di contro la Verità Assoluta della chiesa e l'oscurantismo
medievale... «Nel medioevo c'era lo slogan "Siamo nati per soffrire".
Poi, grazie a Dio, è arrivato l'umanesimo prima e il rinascimento
poi. E lo slogan è diventato quello di Lorenzo il Magnifico: "Chi vuol essere lieto sia, del
doman non v'è certezza. Quant'è bella giovinezza...». Ed anch'io
penso quanto è bella la giovinezza, vivere in santa pace, senza
pensare né alla sofferenza né all'aldilà. Ho salutato la filosofia
moderna come la vera filosofia». Un personaggio che sicuramente
non rientra in questa idea del Bello che lei ha tratteggiato, ma di cui
lei parla in questa sua opera fisica è Gerolamo Savonarola. Chi
è il Savonarola dei nostri giorni? «Quello bastava guardarlo in faccia
per capire che era un rompipalle. Oggi grazie al cielo così non ce ne sono
più. Sì, c'è qualche politico che ogni tanto alza la voce. Però non come
Savonarola, ja'».
Claudio Ruggiero
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