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Gaeta. Aprilia. Domenico Lomuto e Federica Carcila: «Anche nel settore motociclistico c'è un grosso processo di globalizzazione in atto»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Domenico Lomuto e Federica Carcila dell'Aprilia. Gli ultimi anni hanno rappresentato per Aprilia un periodo di crescita straordinaria. «Passione, determinazione, ricerca tecnologica e capacità di innovazione ci hanno consentito di raggiungere ambiziosi traguardi, in termini sia di successi di mercato che sportivi. Aprilia è ormai saldamente attestata al secondo posto nella classifica dei produttori europei di motoveicoli e ai massimi vertici del racing mondiale. È un risultato che ci stimola ad intensificare ulteriormente il nostro impegno nell'essere sempre più competitivi in tutti i segmenti produttivi, dagli scooter alle moto di grande cilindrata, dove, in particolare, abbiamo intensificato il programma di ampliamento della gamma. Per Aprilia è importante raggiungere una soglia dimensionale in grado di operare grandi investimenti nell'area della ricerca tecnologica, lo impone il processo di globalizzazione economica in atto, in fase di avanzato sviluppo anche nel settore motociclistico. In quest'ottica, le acquisizioni avvenute lo scorso anno di Moto Guzzi e Laverda, ci consentiranno di perseguire il nostro obiettivo strategico di costituzione di un importante polo motociclistico che, forte della tradizione italiana ed europea, saprà competere sui mercati internazionali. La sfida che ci attende, e per la quale siamo sempre più impegnati, è quella di offrire prodotti di altissima qualità, in grado di assicurare emozioni e prestazioni, ma anche sicurezza e contenimento dei consumi e delle emissioni inquinanti. Da tempo Aprilia è in prima fila nella progettazione e realizzazione di nuove generazioni di motori e veicoli che sappiano coniugare le esigenze di mobilità urbana ed extra urbana con la salvaguardia ambientale, consapevole che anche su questo terreno le aziende motociclistiche dovranno confrontarsi e dimostrare la capacità di competere».

Glauco Di Mambro