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Minturno. Libri sulla cresta dell'onda. Melania Mazzucco: «Vorrei che "Vita" diventasse un
film. Per arrivare nei cuori di tante altre persone»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Melania Mazzucco, vincitrice del Premio Strega,
ospite, nel castello di Minturno, di Libri sulla Cresta dell'Onda.
"Vita" è stato definito il libro dell'emigrazione?
«Probabilmente perché è riuscito a raccontare in un romanzo quella che era
la storia di questo Paese. Di quegli Italiani che sono partiti per l'America
in cerca di felicità e che magari non l'hanno trovata. C'erano saggi, c'erano
studi. Ma storie, personaggi nei quali identificarsi, mancavano».
Il Premio Strega era un po' nel suo destino. Dopo due finali...
«Il libro è curiosamente nato con il Premio Strega. Ho infatti cominciato a lavorarci
nel 1996, proprio quando ho centrato la mia prima finale. Andai in tournée
quell'estate e da lì ho tratto ispirazione e materiali».
Possiamo definire "Vita" un omaggio alla sua terra d'origine e alle sue radici?
«Certo, i miei nonni erano di Minturno. Io non lo sapevo».
Lei ha detto "speriamo che non si ripeta quello che avvenne con gli italiani
a inizio del secolo". Lei vede dei segni negativi nei confronti degli extracomunitari?
«Temo di sì. Loro sono in Italia, oggi, per gli stessi motivi per cui noi
andammo in America. Ed è una grande amarezza constatare che stiamo facendo
le stesse cose che abbiamo subito. Forse la storia ci dovrebbe insegnarci
l'accoglienza».
Vita è un grande successo editoriale e già si parla di trasposizione
cinematografica... «È una storia che ha colpito molto. In molti si sono
immedesimati. Credo che debba diventare un film, così può arrivare ad ancora
più persone».
Claudio Ruggiero
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