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Latina. Sondaggio Cirm. Uno Stato senza Chiesa: lo vogliono 6 cittadini su 10. A farla sparire dalla scuola ci provò la Massoneria. Nel 1908

Nel 1908, il Parlamento italiano si spaccò sul progetto di legge del "Massonissimo" Bissolati contro l'insegnamento della religione nella scuola pubblica. Una grande battaglia laica che portò, fra l'altro, alla spaccatura della Massoneria italiana. Dal Grande Oriente di Italia di Palazzo Giustiniani, storicamente anticlericale, si fondò l'Obbedienza di Palazzo Vitelleschi, parzialmente ritornata con i giustinianei nel secondo dopoguerra. Anima del progetto era la convinzione che la religione non dovesse essere insegnata nelle scuole perché nelle scuole si dovessero impartire solo lezioni di materie scientificamente provate. In questi giorni si è riproposto il problema, anche se sotto aspetti diversi: tredicimila insegnanti di religione sono stati assunti di ruolo con il sì definitivo della Camera, una decisione che ha suscitato le ire dei laici e della sinistra. Il fatto è che non si tratta di insegnanti di serie A o B, ma di materie di serie A o B, perché la religione è una fantasia antropologica (non sempre utile) mentre nelle scuole si dovrebbero insegnare cose concrete, che possano dare una professionalità e una consapevolezza etica. Il nocciolo del problema allora è quello di uno stato più o meno laico. Un paio di settimane fa, la Francia ha pensato di istituire una commissione di "saggi" per avviare una riflessione sulla laicizzazione dello stato, anche in vista dell'avvio di un'Europa unita nelle leggi e nei costumi. Quello che ha in mente Chirac, è un'azione che parta dall'alto, dalle istituzioni, per dare un'impronta laica a una nazione pesantemente interessata dal problema dell'integrazione razziale. Ora, come è noto, l'Italia non ha mai brillato per laicità, forse anche a causa della presenza, a Roma, del Papa cattolico. E pare che di ciò gli italiani abbiano consapevolezza, visto che ben il 64,7% degli intervistati nel corso del sondaggio Cirm-IlNuovo, pensa che una commissione per la laicità sarebbe di estrema utilità anche da noi. Anche se la maggioranza, poi, precisa che in effetti una spinta verso la laicizzazione dello stato ci sia, mentre circa il 27% delle persone interpellate crede che questa zoppichi.
C'è da dire che le malefatte di un certo estremismo religioso non si fermano solo al rogo di Giordano Bruno, in Campo dè Fiori, e neppure alla battaglia anti-risorgimentale di Pio IX o alle encicliche contro i diritti umani dei papi ottocenteschi, antimodernisti. Ma si estendono anche ai giorni nostri. E negli ultimi tempi, c'è un altro "mostro" che si diffonde, quello dell'integralismo islamico. Quello, per intenderci, che ha distrutto le statue dei Buddha, che ha buttato giù le due torri gemelle e che ghettizza le donne. Il 49,1% degli intervistati è consapevole della mancata integrazione nel tessuto sociale italiano delle persone di religione islamica. Sicuramente questo processo dipende anche da fattori economico-sociali, ma è anche vero che una religione pre-moderna non facilita questi processi integrativi. Del resto, che uno stato più laico possa favorire le integrazioni razziali in quanto esclude una materia soggettiva e spesso belligerante quale la religione, è cosa evidente anche alla semplice lettura della storia europea. Di qui i risultato finale: il 51,9% degli intervistati pensa che uno stato più sganciato dalle religioni possa favorire un tessuto culturale multiforme e più omogeneo. E la campagna lanciata in questi giorni soprattutto in Francia, da intellettuali del calibro di Jean Daniel, sta a significare che è questo uno degli obiettivi da perseguire se si vuole arrivare a un'Europa matura e dotata degli strumenti di integrazione necessari. E chiudiamo tornando agli insegnanti di religione: beninteso, ben vengano tutte le sanatorie necessarie a regolarizzare le situazioni di precariato, ma è necessario trasformare l'insegnamento della religione in insegnamento della storia della religione o di etica civile. In modo tale che ciascuno degli studenti possa decidere autonomamente e liberamente da che parte stare. È quindi auspicabile, che il nuovo millennio si lasci alle spalle ogni forma di intolleranza e di estremismo ideologico derivante dalla fede.
Nella foto un momento della battaglia dei Radicali Italiana contro il freno imposto dalla chiesa cattolica alla ricerca scientifica sul cloning terapeutico. Una campagna per i diritti negati a migliaia di malati, sostenuta da centinaia di premi Nobel di tutto il mondo.

Morris Ghezzi


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