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Latina. Scoperta dell'Archivio di Stato. La Casa del Contadino di Littoria non fu progettata
da Oriolo Frezzotti ma da Florestano Di Fausto
Una grande scoperta della ricerca archivistica:
la casa del contadino di Littoria progettata da Florestano Di Fausto.
Architetto romano di fama, celebre per aver disegnato nel 1926 il piano della nuova
Predappio, la città del duce, egli lavorò intensamente nel Dodecanneso e nelle colonie
d'oltremare, realizzando a Tripoli la chiesa di S. Francesco e la scuola coranica,
costruendo eleganti alberghi a Yeren e Naluz ed il villaggio D'Annunzio in Cirenaica..
Nulla si sapeva fino ad oggi della sua attività nelle città "nuove" dell'Agro pontino e
solo a seguito del lavoro di inventariazione analitica del fondo del Genio Civile di Latina,
avviata dall'Archivio di Stato di Latina in collaborazione con la Casa dell'architettura,
è ora possibile attribuire a Florestano di Fausto, e non ad Oriolo Frezzotti come
molti supponevano, la progettazione della Casa del Contadino di Littoria, edificio di
grande rilievo architettonico disgraziatamente demolito nel 1963, quando fu deciso di
costruire nella sua area il grattacielo Pennacchi.
Tra tutti i progetti del periodo di fondazione, quello della Casa del Contadino è
certamente il più difficile da ricostruire. Infatti, le carte e i documenti della
progettazione sono andati perduti, o sono ancora abbandonati in qualche
luogo sconosciuto, e la storia della scoperta archivistica di questi giorni
rinvia, come accada spesso nella ricerca, a carte e circostanze secondarie, che
a prima vista parlano d'altro.
La storia della casa del Contadino comincia nel 1935, quando il ministero delle
Corporazioni (direzione generale delle Associazioni professionali) chiede al Genio
Civile di Littoria (19 aprile 1935) di esprimere un parere su di una perizia relativa
all'acquisto da parte della Confederazione Fascista Lavoratori dell'Agricoltura di un
immobile dell'ONC.
Subito dopo, il 17 luglio, fors'anche a seguito dei rilievi del Genio Civile circa il
prezzo dell'immobile, il medesimo ministero comunica che la Confederazione ha deciso
di costruire un fabbricato per la propria Unione provinciale.
A settembre la progettazione di massima, fatta redigere dalla Confederazione, è
già pronta ma bisogna aspettare il maggio del 1937 per avere il progetto esecutivo
e l'approvazione del Genio Civile.
I lavori, avviati molto probabilmente subito dopo, sono di fatto conclusi nel tardo
autunno del 1938, tant'è che l'impresa di costruzione Ferdinando Arcieri, il 26
ottobre, chiede al Comune di Littoria di poter allacciare la fognatura della Casa del Contadino alla rete stradale. Ed allega una planimetria dell'edificio che costituisce il documento principale di questa scoperta archivistica: infatti, esso reca in basso a destra, dove compare il nome del progettista, l'indicazione di Florestano Di Fausto.
Il documento smentisce, con la forza della fonte archivistica, la leggenda che
attribuiva la progettazione della casa del Contadino ad Oriolo Frezzotti, leggenda
avvalorata da varie testimonianze di tecnici e funzionari che giuravano di aver visto
presso vari uffici "i disegni originali di Frezzotti".
La Casa del Contadino sarà poi inaugurata il 4 novembre con una grandiosa manifestazione
di cui si presenta oggi il filmato.
La vicenda, importante per ricostruire un episodio architettonico di grande valore simbolico
per la storia di Latina, è significativa anche per dire dello stato dell'organizzazione
della ricerca storica nella nostra regione, se è vero che di un edificio di grande qualità,
ancora in piedi quarant'anni fa, nulla era stato accertato prima del lavoro di recente
avviato sulle carte del Genio Civile, lavoro che ha portato ora a questa scoperta
e che ha altresì contribuito alla definizione e costruzione dei modelli presentati nella
mostra "La città immaginata" realizzata dell'aprile scorso dalla Casa dell'architettura.
L'Archivio di Stato di Latina e la Casa dell'architettura proseguiranno il lavoro già
avviato e nel prossimo autunno cureranno la pubblicazione di una monografia sulla Casa
del Contadino, ove si darà conto anche delle vicende successive alla sua edificazione,
e la stampa dell'inventario delle carte del Genio Civile, giacimento archivistico di
immenso interesse, come ora s'è visto.
Sarà quello il momento per annotare che la legge regionale sulle città di fondazione,
che aveva tra i suoi obiettivi il sostegno alla ricerca scientifica, finanziando
persino la formazione di centri di documentazione che hanno raccolto solo fotografie
e cartoline è stata finora un'occasione in gran parte perduta.
Mauro Cascio
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