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Aprilia. Garibaldi, Gran Maestro dell'Umanità. Maria Stefania Ravizza Garibaldi: «Giuseppe e Menotti ebbero sempre caro il
valore della libertà»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Maria Stefania Ravizza Garibaldi.
A cento anni dalla morte di Domenico Menotti Garibaldi, figlio dell'eroe dei due mondi, che testimonianza possiamo
ancora dare, soprattutto alle nuove generazioni?
«Il nome di Garibaldi è ormai nella storia. Io ho sempre sentito il peso del nome.
Un nome a cui sono legati a doppio filo valori importanti come la libertà, l'eroismo,
la laicità. Devo dire che i grandi della mia famiglia mi hanno molto aiutato nella vita,
perché ho avuto un orizzonte di riferimento. Mi auguro che i giovani possano
condividere questi valori. Io ho avuto la fortuna di conoscere la generosità
non solo di Giuseppe o del figlio, ma anche di mia nonna, la figlia di Menotti
Garibaldi e delle mie prozie. La loro devozione per il padre e il nonno sono riuscita
a "viverla". Così come la loro straordinaria umanità. Fu, ripeto, di tutta la famiglia
il culto per la libertà, per la fraternità e per l'uguaglianza. Mai nessuna distinzione tra
ricchi e poveri, potenti ed umili».
Menotti Garibaldi, uno degli uomini più illustri, fra gli artefici dell’Unità d’Italia, deceduto a Roma il 22 agosto 1903, riposa nel territorio di Aprilia, nella tomba di famiglia sita nella tenuta di Carano Garibaldi.
Personaggio illustre, ha ereditato il peso (ma anche gli ideali e i valori) del celebre papà.
Giuseppe Garibaldi fu, tra l'altro, anche il primo Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia,
la Massoneria Italiana fondata nel 1805.
Andrea Apruzzese
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