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Latina. Aids, aumentano i contagi. Mauro Visari: «Occorre subito sensibilizzare i giovani alla prevenzione. A scuola la cultura del profilattico»
«Hanno destato in me molta sorpresa le recenti dichiarazioni del responsabile dei centri Aids
di Latina Fabrizio Soscia». Racconta Mauro Visari, consigliere comunale dei Democratici di
Sinistra: «Soscia sostiene che nell'ultimo anno Latina ha registrato un aumento di persone
contagiate rispetto agli anni precedenti. Tale aumento, inoltre, riguarda solo la nostra
provincia poiché nella regione Lazio il numero di nuovi casi è addirittura dimezzato.
Credo che l'appello disperato di Soscia non possa e non debba cadere nel vuoto. Egli, infatti,
sostiene che la struttura pubblica ha troppo da fare per assistere i malati e non riesce
più a garantire lo svolgimento di un'opera di informazione e sensibilizzazione adeguata,
quindi conclude chiedendo un impegno alle amministrazioni locali.
Sarebbe sbagliato ignorarlo.
Purtroppo, nonostante le moderne terapie riescano a garantire ai malati di Aids un'aspettativa
di vita decisamente più lunga, esse non riescono ancora nemmeno a far sperare nella guarigione.
Partendo da queste premesse, quindi, possiamo solo concludere che la lotta all'Aids più
efficace resta la prevenzione. È necessario ricominciare ad informare soprattutto i giovani,
a consigliare l'uso del profilattico, è necessario non abbassare la guardia, perché il prezzo
da pagare sarebbe troppo alto.
Per questo motivo presenteremo una mozione consiliare tesa all'apertura di una campagna di
informazione e prevenzione dall'Aids in collaborazione con la ASL, per l'uso del profilattico,
unico ed efficace strumento di difesa dalla terribile malattia. L'idea è quella di partire
dalle scuole e andare nella città a sollecitare il periodico ricorso al test, diffondendo
corrette informazioni sull'argomento, alfine di evitare "comportamenti a rischio".
Provvedimenti in tal senso si rendono necessari soprattutto perché l'identikit dei nuovi casi
di contagio registrati a Latina non riguarda più solo i cosiddetti "soggetti a rischio",
ad esempio i tossicodipendenti o le prostitute, ma addirittura le giovani donne che per
lungo tempo sono rimaste ignare del contagio. Ormai il problema riguarda tutti e tutti
dovremmo sottoporci periodicamente al test, per tutelare la nostra salute e quella degli altri.
Se la mozione verrà approvata sarà un importante segno di civiltà».
Elisabetta Rizzo
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