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Latina. 11 settembre, la ferita dell'Occidente. Francesco Storace: «Per ogni terrorista che cerca
il suo paradiso ci sono migliaia di terrorizzati»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Francesco Storace, "governatore"
della Regione Lazio. A distanza di due anni dal più grave attentato
terroristico della storia occidentale, questo colosso ferito, questa
democrazia che oggi vuole esportare i suoi valori da chi deve
difendersi? «Io penso che sia finalmente il momento di avviare una
grande controffensiva di solidarietà tra i popoli della terra.
Noi dobbiamo sottrarre al terrorismo la manovalanza. Investire
sullo sviluppo di intere nazioni che vivono in condizioni di fame.
Un obiettivo che si deve prefiggere l'Occidente. E il primo gradino
da seguire è quello decisivo, del medioriente».
Lei parla di terrorismo. tout court. Sappiamo però che dietro
c'è un integralismo religioso, come quando la Chiesa Cattolica
soffocava l'Europa nel medioevo, così oggi il settarismo al potere
affonda le radici nell'ignoranza e nel'idea che il martirio sia
la via più diretta per la vita eterna... «Non può esserci un Dio
che metta sullo stesso piano vittime e carnefici. Ma sono discorsi
altri rispetto alla politica. Quello che oggi occorre evitare è
lo scontro tra civiltà. C'è bisogno di una Yalta diversa rispetto al
passato». Secondo lei ci sono più terroristi nelle loro idee o più
terrorizzati? «Questa è una bella domanda. Penso che ad ogni terrorizzato
corrispondano migliaia di terrorizzati».
Elisabetta Rizzo
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