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Latina. XX Settembre. Il Gran Maestro della Massoneria Raffi: «La scomparsa del potere
della Chiesa fu un prerequisito per la modernità»
«La data del XX Settembre 1870 appartiene non ad una parte, ma all’intera
Nazione». ha dichiarato Gustavo Raffi, Gran Maestro della Massoneria Italiana,
il Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani. «Con l’entrata degli
italiani in Roma, si compiva - anche nel
nostro Paese - un processo decisivo per la stabilità dello Stato nazionale
occidentale: la divisione fra il potere civile e il potere religioso.
La laicizzazione dello Stato era avvenuta già da tempo in Inghilterra e in
Francia; in Italia essa coincideva con il Risorgimento.
Lungi dal rappresentare, quindi, una peculiarità italiana, la scomparsa
del potere temporale ecclesiastico va letta come un prerequisito
indispensabile al pieno dispiegamento di istituzioni moderne, in grado di
competere con quelle più avanzate d’Europa.
La separazione fra lo Stato e la Chiesa ha offerto, invero, un contributo
determinante alla diffusione di una cultura di convivenza e di piena
accettazione dell’altro a livello mondiale.
L’idea che sia possibile basare la pacifica coesistenza fra gli esseri
umani non su principi assoluti pseudo-biologici o religiosi, ma bensì
sulla libera accettazione di un patto comune, appartiene decisamente
all’identità statale-nazionale laica ed esprime il pensiero della Libera
Muratoria: un riconoscimento reciproco che affonda nell’Umanità e nella
percezione dei limiti e della fallibilità degli individui.
Tutto questo, che oggi appare un bene tanto più prezioso quanto più può
essere condiviso anche al di fuori dell’Occidente, è il lascito della
concezione separatista pienamente assunta dalla forma statale-nazionale
a livello europeo nel corso dei secoli.
Un consorzio di Paesi prima ridotto, poi sempre più vasto.
L’Italia entrò a farne parte, appunto, il XX Settembre 1870».
Mauro Cascio
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