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Latina. Sciopero della spesa. I Consumatori Indipendenti: «No allo sciopero indiscriminato
per un giorno, sì al boicottaggio mirato continuato»
Alla vigilia dell’atteso "sciopero della spesa", Cittadinanzattiva, Confconsumatori,
Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori
pongono fine all’esperienza della Coalizione dei Consumatori e danno vita alla nuova
compagine dei Consumatori Indipendenti. Come spiega il vice segretario generale di
Cittadinanzattiva, Giustino Trincia, "si è aperta una fase nuova in cui è ancora più
necessario sottolineare il ruolo specifico delle organizzazioni di tutela dei consumatori
e degli utenti, rispetto a quello pur importante svolto dai sindacati e dagli
schieramenti politici. Basta con le associazioni dei consumatori strumentalizzate
politicamente e telecomandate dalle centrali sindacali. È quanto mai necessario che le
associazioni dei consumatori dimostrino di saper camminare una volta per tutte con le
proprie gambe".
«Senza escludere possibili convergenze e collaborazioni con altre associazioni dei
consumatori riteniamo necessario» continua Trincia a nome delle 5 associazioni - «avviare
un percorso comune tra organizzazioni che sottolineano il valore dell’indipendenza -
non dell’indifferenza - rispetto ai governi, siano essi di centro destra o di centro sinistra,
rispetto ai sindacati, rispetto ai partiti e alle coalizioni parlamentari, oltre che
alle imprese pubbliche o private che siano».
No allo sciopero indiscriminato per un giorno, sì al boicottaggio mirato continuato.
Questo l’appello dei Consumatori Indipendenti, alla vigilia dell’annunciata mobilitazione
dei consumatori contro il caro prezzi e il quasi immobilismo del Governo. In merito gli
Indipendenti propongono ai consumatori di boicottare 5 categorie di esercizi: bar,
ristoranti, pizzerie, alberghi e cinema, escludendo di accordare alcuna credibilità
ad iniziative del tipo menù amico che, "limitandosi a contenere gli aumenti dei listini
di bar, ristoranti e pizzerie nei prossimi mesi, in realtà chiudono la stalla dopo
che i buoi sono usciti, com’è successo già col bollino blu ai tempi dell’ingresso dell’euro,
istituito dopo che tutti avevano ritoccato i listini".
«Si tratta - conclude Trincia - di iniziative scarsamente efficaci, più di marketing
che di sostanza e denotano l’anomalia tutta italiana di ricorrere ad accordi del tutto
intempestivi dal punto di vista della tempistica inflattiva, senza sanzioni per chi non
li rispetta e senza una struttura che ne controlli l’osservanza».
Elisabetta Rizzo
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