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Latina. Mussolini da celebrare. Mauro Pernarella: «Il fascismo fece così poche vittime che le conosciamo tutte quante, per nome e cognome»

«Voglio ritornare sulla querelle sulla dittatura fascista proposta nei giorni scorsi dalle affermazioni del premier Berlusconi». Parla Mauro Pernarella, consigliere provinciale di Alleanza Nazionale. «Molte cose buone sono state realizzate durante quel periodo. Come dimenticare infatti il tentativo di ammortizzare, anche se con dure prese di posizione economica, il crollo causato dalla borsa di Wall Street nel 1929, e la seguente nascita della politica autarchica intrapresa per ridurre la deflagrazione della crisi economica che si ripercosse nel mondo industrializzato (basti osservare nello stesso periodo la Germania di Weimar)? Queste soluzioni produssero il rilancio delle opere pubbliche da parte del governo fascista che cercò in tal misura, di assorbire tutta quella manodopera industriale andata persa con la crisi del 1929; frutto di queste opere sono la bonifica delle paludi pontine, la costruzione delle città di Littoria e Sabaudia, il quartiere dell'EUR a Roma, la messa in opera della linea metropolitana che univa Roma ad Ostia, che ancora oggi sono poste quale monumento urbanistico ed infrastrutturale di quel periodo. Mussolini creò, per salvaguardare l'industria anch'essa in ginocchio dopo il '29, l'IRI che sopravvisse fino a pochi lustri or sono e su cui sì basò tutta la ricostruzione italiana nel secondo dopoguerra Tutto ciò lo si può considerare di secondaria importanza? Certo, si può obiettare, e la guerra dove la mettiamo? Mussolini ebbe le sue colpe, colpa di fidarsi del suo entourage che voleva accrescere il proprio prestigio con una guerra che si pensava essere veloce e breve: ma ricordiamoci anche che Mussolimi decise, all'indomani dell'invasione della Polonia la non belligeranza (quello che si fece anche nella prima guerra mondiale), e solo successivamente costretto anche dall'embargo britannico, scelse una strada piuttosto che un'altra. Le armi contro Hitler, Mussolini le aveva già prese quando, nel 1933, mandò le divisioni italiane al Brennero per bloccare il primo tentativo di annessione tedesca dell'Austria. La tragedia dell'Armir sul fronte russo ha un solo cokpevole: Benito Mussolini, ma siamo sicuri che il compagno Palmiro Togliatti abbia fatto tutto quanto era possibile per salvare i propri connazionali dai gulag sovietici? Rileggiamo le lettere del compagno Togliatti e vediamo come consideri i nostri soldati alla stregua di bestie e la loro morte come unica soluzione, visto che hanno accettato passivamente la dittatura fascista. Le leggi razziali sono esistite in Italia, come è esistita la Risiera di San Saba, che ha funzionato da campo di concentramento dopo l'8 settembre 1943. Sarà certo retorica ma, dal corpo del dittatore a piazzale Loreto, appeso a testa in giù, nulla è caduto, né carte, né soldi, né lettere, tutte andate velocemente distrutte dai partigiani (chissà poi perché); ed il figlio, attualmente uno dei più bravi suonatori di pianoforte jazz italiani, deve svolgere un mestiere, bello quanto si voglia, ma sempre un mestiere per poter vivere. Non mi sembra che Mussolini abbia barattato la propria fuga con denaro, come attualmente sta facendo Saddam Hussein o come prima di lui molti altri dittatori hanno fatto. Il sanguinoso ventennio fascista può trovare una giusta interpretazione in una frase di Indro Montanelli, a cui tutto si può imputare, ma non che sia stato filo-mussoliniano: "conosciamo le vittime del fascismo per nome e cognome, talmente sono poche". Considerato, quindi, che molte buone cose sono state svolte durante il ventennio fascista, propongo che l'Aula Consiliare della Provincia di Latina venga intitolata a Benito Mussolini, per le opere da lui svolte in favore della collettività italiana».

Mauro Cascio


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