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Latina. Alla conquista della laicità. Un lettore rimprovera ParvapoliS: «Non c'è mai uno straccio
di contraddittorio». Una piccola nostra difesa
«Può darsi che il vostro direttore sia depositario di verità indiscusse.
Quello che mi sorprende è, però, che non trovo uno straccio di contraddittorio alle
cose opinabili che egli scrive.
Eccone una. La chiesa cattolica spesso ricorda al mondo che questo in cui viviamo è
un mondo imperfetto. E tale lo è, talvolta, anche nel suo seno. Forse anche di più.
Per il vostro direttore, dunque, pare faccia più rumore un prete peccatore di
mille altri che "operano ed aiutano gli ultimi del mondo".
Madre Teresa di Calcutta dopo essersi formata in ambiente assolutamente cattolico
un giorno si rimboccò le maniche per praticare ciò che la quintessenza della
morale cattolica le insegnò, formandola». Così un nostro lettore.
Non abbiamo nessun dubbio che tra i cattolici esistano tante brave persone.
Ma le brave persone esistono e sono esistite ovunque. Dentro e fuori le religioni.
Grandi brave persone come Gandhi o piccole persone come Aldo Capitini. O persone che non so ancora definire come Rigoberta Menchu. Pure il mio portiere è una brava persona. Ma non gli ho mai chiesto se è cattolico. Non credo lo sia. Provvederò, per togliermi il dubbio. Il mio commercialista è addirittura un santo.
Ma veda, il problema è che
ci pare un po' pochino per una associazione che pretenda di avere verità
certe ed assolute.
Se bastasse essere buoni per avere legittimità divina stiamo freschi. Capace che il mio portiere e il mio commercialista fondano una religione.
La religione cristiana in generale, ma cattolica in particolare, è contraddetta, oltre da un buon senso che come
dice lei può anche essere opinabile, anche dalla storia, dalla scienza, da buona
parte della filosofia. Non sono gli scandali, dunque, a relegarla sempre più
ai margini, come per fortuna sta accadendo in Europa. Ma la sua natura stessa.
Mi permetto a questo proposito di segnalarle i due articoli qui a lato. Per rimanere
su un piano rigorosamente storico e non parlare in questa sede di teologia.
Una storia un po' diversa della "chiesa" di cui lei prende le difese, con tanto calore
ma non so con quanta cognizione e preparazione. Meno
conosciuta, questa storia. Ma, purtroppo o perfortuna, vera.
La laicità per noi è un valore autentico. E se dovessimo sbagliare nelle nostre
valutazioni, oggi, domani, fra 10 anni... per favore, ci lasci la libertà di poterlo
fare. Almeno di questi tempi dove non corriamo il rischio di finire bruciati
a Campo de Fiori con la mordacchia in bocca, come usavano un tempo i suoi amici
che "operano ed aiutano gli ultimi del mondo".
Mauro Cascio
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