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Assistenza. Dopo 110 anni, una nuova legge. La soddisfazione dei sindacati
Ci sono voluti ben 110 anni perché anche il nostro paese si dotasse di una nuova legge sull'assitenza e sei anni di discussione perché il
Parlamento licenziasse un testo proposto dalla
maggioranza, ma largamente condiviso da buona
parte dell'opposizione. «Finalmente», dicono i sindacati, «abbiamo una legge che innova il sistema dei servizi sociali, sottolineando l'importanza del ruolo pubblico e consegnando
alle Regioni e agli Enti Locali compiti e responsabilità di programmazione e di gestione. Il merito di questo risultato è, innanzitutto, della grande mobilitazione realizzata in tutti questi anni dai sindacati Cgil, Cisl e Uil (promotori tra l'altro di una legge d'iniziativa popolare) che è stata ulteriormente intensificata
negli ultimi giorni con i presidi davanti al Senato
e con l'invio massiccio di fax da tutte le Regionid'Italia. Non è mancato peraltro il contatto diretto con i senatori a livello locale, collegio per collegio. Quella che è stata approvata oggi è una legge quadro che ha bisogno di ulteriori provvedimenti legislativi per diventare effettivamente operativa in ogni sua parte. Questo significa che Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil continueranno le loro battaglie perché ciò avvenga tempestivamente. La legge in questione
prevede: l'estensione del reddito minimo di inserimento, l'assegno di cura per l'accudimento
di persone non autonome, i servizi di sollievo, prestiti d'onore, bonus per l'acquisto di servizi, misure fiscali e tariffarie a favore delle
famiglie che assumono responsabilità di cura per handicappati e anziani, stanziamento di 1.800 miliardi per il Fondo sociale nazionale, risorse immediate per interventi a favore degli anziani non autosufficienti. Diamo atto alle forze politiche sociali e istituzionali a tutti i livelli, in particolare al Presidente del Senato, Nicola Mancino e alla Ministra Livia Turco, di un costante impegno per arrivare al varo di una legge largamente condivisibile».
Lucia De Blasio
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