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Roma. Padri. La Compagnia 2010 al Teatro Colosseo: «È un affresco sui trentenni di oggi. La navigazione
interiore di quattro uomini soli...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Patrizia Barbieri, Riccardo Scarafoni,
Carlotta Corsi, Christian Marazziti, ovvero la compagnia Marte 2010 che in
questi giorni sta proponendo al ridotto del Teatro Colosseo di Roma (e fino al
2 novemre) "Padri"
scritto e diretto da Luca Monti. Quattro uomini si raccontano, guardano nel
passato e si specchiano uno nell'altro.
Patrizia: «Noi siamo quello che li circonda. Noi siamo le loro donne, siamo le loro puttane.
Si può dire puttane? Quello che rappresenta la loro vita. Il motivo per cui loro
non riescono ad essere padri fino in fondo». Riccardo: «Io interpreto il ruolo
di Fabio. Un personaggio che ha un problema. Abbiamo tutti un grande problema, in realtà.
Ma non vi diciamo quale. Così dovete venire a vedere lo spettacolo. È un affresco
sui trentenni di oggi. Fatalità: io ho trent'anni». Si è sempre in movimento ma si è
sempre fermi. Lo ripetete più volte. Carlotta, che vuol dire? «Vivere la vita
al massimo. Noi donne siamo più insicure ma anche più avanti, forse per un fattore biologico».
Christian: «Io dovrei essere Mattia, il più responsabile in teoria, il padre di famiglia.
Poi in realtà fa uso di droghe e ne esagera in modo catastrofico.
Un bello spettacolo. A 360°».
Claudio Ruggiero
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