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Latina. Telekom Serbia. Daniele Capezzone: «Chi ha versato denaro a un dittatore sembra non doverne rendere conto. Il Giornale invece...»

«Voglio esprimere a Maurizio Belpietro e a Gianmarco Chiocci la mia solidarietà e la mia vicinanza». Sono parole di Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani. «Questo si conferma un paese fantastico: chi ha versato denaro a un dittatore sembra non doverne rispondere politicamente; chi invece ha fatto il suo mestiere di giornalista si trova ora nell’occhio del ciclone. Da anni, i radicali, in particolare grazie all’opera di Gianfranco Dell’Alba, Benedetto Della Vedova e Giulio Manfredi, si sforzano di ricordare che lo scandalo Telekom Serbia non è tanto legato al “malaffare” di presunte tangenti, quanto all’affare in sè, cioè al versamento di 900 miliardi di lire da parte di una azienda sotto il controllo pubblico nelle casse del nazicomunista Milosevic, l’uomo dello stupro etnico e delle fosse comuni. E perciò poco ci ha convinto l’insistenza di molti sulla testimonianza di Igor Marini. Ma, ciò detto, ripeto che mi pare emblematico, mi pare una fotografia fedele della miserevole situazione italiana il fatto che pochi si sentano in dovere di porre domande a Romano Prodi, Carlo Azeglio Ciampi, Lamberto Dini e Piero Fassino, e che ora oggetto dell’attenzione generale diventino un cronista de Il Giornale e il suo direttore. Auguri a Belpietro, Chiocci, all’Italia, a noi stessi: mi pare che ce ne sia urgente bisogno».

Mauro Cascio


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