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Roma. Il Potere del Mito. Gustavo Raffi: «Deve essere investito di valore un Mito che apra le menti e apra le porte ad una nuova solidarietà»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani Gustavo Raffi. Qual è l'importanza di trasmettere valori come il Mito e la Tradizione alla società di oggi? «Io penso che tutto ciò che fa crescere l'uomo, che appartiene alla sua memoria e alla memoria di quelli che lo hanno preceduto sia essenziale per capire non solo il passato ma anche il mondo moderno. Io ho sottolineato nel mio intervento la necessità di distinguere il Mito dal Falso Mito, perché è uno strumento di comunicazione che se non impiegato correttamente può produrre effetti devastanti. Pensiamo al Mito della Forza, così come fu proclamato dal Nazionalsocialismo, indubbiamente è un qualcosa da rifuggire. Come i Falsi Miti della nostra società, quelli che producono i bisogni indotti. Una corsa continua al consumo, alla necessità di conquista di posizioni che rendano in chiave economica. Là dove invece deve essere investito di valore un Mito che apra le menti e apra le porte ad una nuova solidarietà. Pensiamo alla "Nuova Frontiera" di Kennedy. Come era avvenuto in passato, la Nuova Frontiera aveva indotto i pionieri ad estendere verso ovest i confini degli Stati Uniti, in modo da conquistare nuovi traguardi per la Democrazia Americana, ad esempio combattere il problema della disoccupazione, migliorare il sistema educativo e quello sanitario, tutelare gli anziani e i più deboli; infine, in politica estera, intervenire economicamente in favore dei Paesi sottosviluppati. Un disegno, una spinta per guardare al futuro per tutta l'umanità e non solo per il popolo americano». Purtroppo però viviamo in una società che riporta questi falsi miti. Una società consumistica che ci invita alla ricerca di una felicità effimera... Come si possono ottenere invece soddisfazioni non materiali? «Ma, sicuramente con lo studio, con l'approfondimento. Con i Miti Positivi, con l'homo faber che costruisce il suo destino per sé e per l'umanità. Il discrimine è legato alla crescita spirituale, alla capacità di "conoscere" con una forte dose di critica ed autocritica. È quello che distingue un registratore da un soggetto pensante». La Conoscenza come strumento di analisi... «Esatto».

Andrea Apruzzese

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