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Latina. Criminalità e Sicurezza. Alfredo Mantovano: «L'uso delle tecnologie ci può garantire risultati
notevoli sul fronte della prevenzione...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Alfredo Mantovano,
Sottosegretario all’Interno con delega alla Pubblica Sicurezza, ieri
ospite del Consiglio Comunale di Latina.
La criminalità e il suo radicamento sono fenomeni che inquinano.
Come favorire una cultura della legalità?
«Allargando il concetto di sicurezza partecipata, coinvolgendo
per esempio anche le polizie municipali, dando una identià
più chiara agli Istituti di Vigilanza privata e coinvolgendo
le associazioni di categoria». È corretto affermare che un monitoraggio
del territorio, con la pianificazione degli interventi delle forze dell'ordine
ed un coordinamento istituzionale sono dei punti cardine di un modello
di ordine urbano? «Dimenticate una cosa importante, l'uso delle nuove tecnologie.
Solo così si realizza nei fatti quella sinergia di cui da decenni si discute
senza mai arrivare ad una concretezza. Si pensi all'interconnessione
delle sale operative di Polizia e Carabinieri. Gli operatori
riescono a coordinare gli interventi avendo visivamente, grazie al GSM,
la situazione sotto controllo in un monitor. Riescono cioè a vedere se nella
zona in cui è richiesto l'intervento arriverebbe prima una macchina
dei Carabinieri o della Polizia. Quello che dico sempre, e l'ho ripetuto
anche in Consiglio, è che per bloccare dei balordi che sporcano i muri con lo
spray non occorre dispiegare sul territorio chissà quali forze. Bastano due
telecamere». Esistono delle incertezze normative o delle responsabilità
politiche riguardo il fenomeno della criminalità?
«Le norme sono tante. Forse andrebbero ridotte e organizzate. Le maggiori
carenze riguardano poi l'esecuzione della pena. Ma questo sarebbe un discorso
troppo lungo»
Elisabetta Rizzo
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